Il
disegno originale di Antonello Ciaburro realizzato in misure
maggiori rispetto a quelle del francobollo.
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi
della vignetta, le cosiddette scritte "in
ditta") stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto «Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"». «Il valore facciale espresso in euro e la scritta "Italia"
sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta
(...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale
scritta è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di
Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558
e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il francobollo, emesso il 1° marzo 2002, disegnato da Antonello Ciaburro,
«raffigura un particolare della scultura "Ebe" realizzata da
Antonio Canova nel 1816 e conservata presso la Pinacoteca di Forlì;
figura femminile in verde, cornice in viola chiaro, vernice
interferenziale in oro sotto la cornice, nero» (dal decreto ministeriale
13 marzo 2002 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile
2002).
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a
quelle per i valori da € 0,03 ed € 0,20 che saranno emessi lo stesso
giorno) reca la data del 5 febbraio 2002 e la firma di approvazione è del
direttore dello Stabilimento «Officina Carte Valori» dott. Salvatore
Iavarazzo.
Si tratta della stampa definitiva della vignetta su carta bianca,
ritagliata ed applicata su un supporto dentellato ad imitazione di un
francobollo completo.
Il
cartoncino di presentazione della prova del francobollo da €
0,01 assieme a quelle dei valori da € 0,03 ed € 0,20.
Le caratteristiche
Paradossalmente per questo francobollo, come per gli altri due emessi
assieme nella stessa data, quello da € 0,03 e quello da € 0,20, nel
decreto ministeriale, in genere solitamente così prodigo di dettagli, non
vi sono indicazioni precise.
Ci sono in realtà indicazioni dettagliate, ma esse si riferiscono almeno
in parte ai
francobolli della serie "La donna nell'arte" da € 0,02, €
0,10, € 0,50 ed € 0,77 emessi due mesi prima ed autorizzati da un
distinto decreto ministeriale!
Evidentemente qualcuno, nel preparare il decreto, ha seguito la falsa riga
di quello precedente dimenticandosi di aggiornarlo.
Nella Gazzetta Ufficiale è stato pertanto pubblicato un decreto
parzialmente erroneo, che nessuno si è mai preoccupato di rettificare.
Vale la pena, per completezza, riportare testualmente l'inizio
dell'articolo 1 del decreto, ricordando che tale decreto si riferisce alla
«determinazione del valore e delle caratteristiche tecniche di tre
francobolli appartenenti alla serie ordinaria "La donna
nell'arte", nei rispettivi valori di Euro 0,01 - Euro 0,03 - Euro
0,20.»
Il
numeratore tipografico della prima emissione.
«Art. 1
Sono emessi, nell'anno 2002, tre francobolli, appartenenti alla serie
ordinaria "La donna nell'arte", nei rispettivi valori di Euro
0,01 - Euro 0,03 - Euro 0,20.
Detti francobolli sono stampati in rotocalcografia, su carta fluorescente
non filigranata; formato carta mm 25,4 x 30; formato stampa: mm 21,4 x 26;
dentellatura: 14¼ x 13¼; per i valori da Euro 0,02 e Euro 0,10, in
calcografia, per i valori da Euro 0,50 e Euro 0,77.»
Al di là dell'infelice formulazione del decreto, questo francobollo è
stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata,
dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
Si conoscono esemplari stampati su carta non fluorescente.
A
sinistra un esemplare di "Ebe" stampato su carta non fluorescente messo a confronto con un
esemplare normale (a destra) stampato su carta fluorescente.
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo
tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da € 0,01 poteva essere
impiegato per integrare alcune combinazioni tariffarie come, ad esempio,
un invio di posta ordinaria di quinto porto (da gr. 1.001 a gr. 2.000)
verso un paese della Zona 2 (altri paesi dell'Africa e dell'Asia, diversi
da quelli del bacino del Mediterraneo, e Americhe) per i quali la tariffa
era di € 6,71, ottenibile mediante un alto valore da € 5,20 + un
valore da € 0,50 + questo da € 0,01); un altro esempio di integrazione
era dato da un invio di posta prioritaria di secondo porto (da gr. 21 a gr.
100) verso un paese della Zona 2 (€ 1,55 ottenibili mediante due
francobolli di posta prioritaria da € 0,77 integrati da questo valore).
Particolare
per riconoscere le due versioni: la prima edizione senza
"S.p.A."...
...e
la seconda con "S.p.A.".
Numeratore
con codice a barre della seconda versione (con "S.p.A." e
stampato con la nuova Goebel "brm-t 350 p").
I.P.Z.S. S.p.A.
A seguito della trasformazione del Poligrafico in società per azioni, le
successive tirature del francobollo da € 0,01 recano l'indicazione «I.P.Z.S.
S.p.A.» ai piedi della vignetta (le cosiddette scritte "in
ditta").
Le nuove tirature sono prodotte con la macchina Goebel "brm-t 350
p" entrata in funzione nello stabilimento al Salario del Poligrafico
nel settembre 2003 con l'emissione della serie dedicata al "Primo volo".
A questa macchina è abbinata una
perforatrice a piastra che consente di
perforare contemporaneamente in un colpo solo tutti i francobolli del
foglio ottenendo, grosso modo, una dentellatura simile a quella a blocco.
Motivi tecnici hanno costretto a fare a meno di un foro sul lato opposto a
quello di scorrimento del foglio: di conseguenza i dentelli sono
leggermente più radi e cambia la misura della dentellatura che diventa di
circa 13¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
17 x 20, cioè 17 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
La perforazione orizzontale di una riga di francobolli del foglio consta
di 175 fori, compresi quelli "d'invito" sul bordo, contro i 185
fori che si ottenevano in precedenza con una battuta del pettine
perforatore.
Inoltre sul bordo destro del foglio, in posizione non costante, è
cambiato il tipo di numeratore che è affiancato da un codice a barre.
Tali modifiche tuttavia non sono state mai ufficializzate da un decreto.
Questa nuova versione fa la sua comparsa agli sportelli nei primi giorni
di febbraio 2004.
Anche della versione con «I.P.Z.S. S.p.A.» sono noti esemplari stampati
su carta non fluorescente.
A
sinistra un esemplare nella versione "S.p.A."
stampato su carta non fluorescente messo a confronto con un
esemplare normale (a destra) stampato su carta fluorescente.
Il
francobollo da € 0,01 (nella versione con S.p.A.) stampato su carta
con fluorescenza bianca a confronto con quelli stampati su carta con
la normale fluorescenza tendente al giallo.
Quando
il francobollo è stampato sulla normale carta fluorescente, la
fluorescenza presenta, come si nota nell'esemplare di destra della
fotografia qui sopra, una risposta gialla alla luce della lampada di Wood.
Si tratta di una patina applicata sopra la carta.
Tuttavia, oltre ai casi di impiego di carta non fluorescente, alcune
tirature furono stampate su una carta la cui fluorescenza che presenta una
risposta bianca alla luce della lampada di Wood.
Si tratta, con ogni probabilità, di carta che ha ricevuto la fluorescenza
"in pasta", come nell'esempio di questo francobollo.
Il
francobollo della serie "La donna nell'arte" nella
versione «I.P.Z.S. S.p.A.» stampato su carta con
fluorescenza bianca in pasta.
L'immagine qui sotto
mostra il confronto delle diverse carte impiegate, viste con la luce della
lampada di Wood: sul fondo è stato collocato un foglio del francobollo da
€ 0,01 nella versione «I.P.Z.S. S.p.A.» con la normale fluorescenza
gialla in patina, sopra, a destra, è stato collocato la corrispondente
versione stampata su carta non fluorescente mentre sulla sinistra si
evidenzia nettamente quello stampato su carta con una fluorescenza bianca. Nell'immagine
di sinistra invece è fatto il confronto con il verso dei francobolli (il
lato della gomma): i francobolli sullo sfondo sono quelli con la fluorescenza
gialla sui quali è posato quello con la fluorescenza bianca.
A
sinistra il francobollo da € 0,01 (nella versione S.p.A.)
con fluorescenza bianca messo a confronto con le analoghe
versioni senza fluorescenza (a destra) e con la normale
fluorescenza gialla (sullo sfondo).
Valore
«€ 0,0»! Anomalia riscontrata su un valore nella versione
"S.p.A.".
Curiosità ed anomalie
Questa mostrata a sinistra non è una varietà, anzi, in realtà si tratta
di un francobollo difettoso.
Un difetto originario sulla superficie della carta ha fatto sì che non
comparisse nella sua interezza l'indicazione del valore, stampato in nero,
cosicché si legge solo «€ 0,0».
Si tratta di un difetto occasionale, non volontario e non ripetitivo.
Un difetto di inchiostrazione ha
provocato questa stampa evanescente del verde sulla parte sinistra del
foglio. In questa striscia di cinque esemplari (nella prima versione,
senza "S.p.A.) si nota quello di sinistra
con una inchiostrazione povera, quasi "secca"; spostandosi verso
destra il verde aumenta di intensità ed il quinto esemplare è
praticamente normale.
Striscia
di cinque (senza "S.p.A.") con stampa del verde
leggermente evanescente: poco inchiostrata sulla sinistra,
inchiostratura normale verso destra.
Questo francobollo da € 0,01
(nella versione "S.p.A.") proviene dall'unico foglio conosciuto dove,
per un difetto di inchiostrazione, è parzialmente assente la vernice
interferenziale.
Il difetto si presentava nel foglio diagonalmente, lasciando una parte di
francobolli con la stampa completa di vernice interferenziale ed una parte
di francobolli priva di tale vernice.
Una
coppia orizzontale del taglio da € 0,01 con "Ebe"
di Antonio Canova nella versione "S.p.A." dove, per
un difetto di inchiostrazione del foglio, il francobollo di
sinistra (posizione 61) è normale mentre quello di destra
(posizione 62) è privo di vernice interferenziale.
Di conseguenza da tale foglio si poterono ricavare alcune coppie
orizzontali nelle quali era presente un esemplare normale assieme ad un
esemplare privo di vernice interferenziale.
La coppia mostrata sopra si riferisce alle posizioni 61 e 62 del foglio (e
non 69 e 70 come ha erroneamente indicato al verso il perito che la ha
siglata!): il francobollo di sinistra (posizione 61) è quello normale,
quello di destra (posizione 62) è quello privo di vernice interferenziale.
Una difformità occasionale è stata segnalata da Mirko, un iscritto ad
un Forum filatelico online.
Si tratta di un'apparente doppia stampa parassita del nero leggermente
spostata.
Una
apparente doppia stampa del colore nero
Molto probabilmente si è trattato in realtà di una pulitura con solventi
del cilindro di stampa, magari effettuata nel corso della tiratura, sopra
la quale i primi passaggi di inchiostro nero sono risultati un po'
diluiti, come acquosi, dando al colore questo aspetto un po'
"sbavato".
Un
foro cieco nella dentellatura causato da un ago difettoso in questa
coppia in versione "senza S.p.A.", quindi con la
dentellatura a pettine.
Due
fori ciechi in questa coppiola nella versione "senza
S.p.A.".
Un'altra
curiosità accidentale, che invece riguarda la dentellatura, è stata
segnalata da tartaminni, una iscritta ad un Forum filatelico online.
Si tratta di una perforazione cieca nel valore in versione "senza
S.p.A.", perforato quindi con il sistema a pettine.
Nella quartina qui sotto è evidente l'ago perforatore che non ha svolto
bene il suo compito. Il pettine ha lavorato dall'alto verso il basso
(pettine verticale basso).
Un
ago difettoso è la causa di questi fori ciechi nella versione
"senza S.p.A.".
Nella prima coppia, a sinistra in alto, si potrebbe ipotizzare che sia
ancora lo stesso ago perforatore a non aver funzionato, se immaginiamo che
la perforazione possa essere avvenuta con il pettine che ha funzionato dal
basso verso l'alto (pettine verticale alto): ma è solo un'ipotesi,
perché la coppia da sola non può sciogliere l'incertezza sulla direzione
del pettine.
Infine, sempre a sinistra, un'altra coppia dove invece sono due gli aghi
perforatori ad avere fatto cilecca.
Altri esempi di fori ciechi sono mostrati nel francobollo da
5 centesimi ed in quello da
41 centesimi.
La
congiunzione tra una "battuta" della piastra perforatrice e
la successiva è avvenuta in questo foglio da € 0,01 (nella versione
"S.p.A.") sulla seconda riga di francobolli. Da notare il
piccolo disallineamento tra (dall'alto) il secondo ed il terzo foro
verticale (ringrazio il signor Giovambattista Spampinato di Giarre).
Questo
invece è un caso di foro cieco del tutto particolare e non solo
perché interessa ben cinque fori, ma soprattutto per il fatto che si presenta nella
perforatrice a piastra.
Si tratta infatti del valore da € 0,01 nella versione
"S.p.A.".
Cinque
fori ciechi nella dentellatura ottenuta con la piastra
perforatrice sui valori da un centesimo di "Ebe"
nella versione "S.p.A." (ringrazio il signor Giovambattista Spampinato di Giarre).
Il foglio presenta, solo in quest'unica posizione, a fianco
dell'esemplare n. 70, la mancanza di cinque fori.
L'autore della scoperta di questa anomalia è il signor Giovambattista
Spampinato di Giarre (CT) che l'ha trovata ricorrente su un blocco di
fogli.
Questo è il foglio n. BA004472764.
Crediamo che sia il primo caso di dentellatura cieca riscontrata su
francobolli perforati con il nuovo sistema a piastra.
Si deve aggiungere che in questo caso la piastra era centrata sulla terza
riga orizzontale di francobolli: infatti la congiunzione tra una battuta e
la successiva del perforatore si può osservare sulla seconda riga, dove
sui lati verticali i francobolli hanno ricevuto (partendo dall'alto)
i primi due fori da una battuta ed i restanti 17 dall'altra. Ad un esame
attento si può scorgere un minimo disallineamento tra le due battute,
come spesso accade.
Successivamente, sempre per merito del signor Spampinato, una analoga
dentellatura cieca nel perforatore a piastra è stata rinvenuta (in
posizione diversa) anche su fogli del valore da € 0,02.
Una
carrellata di perforazioni parassite false sui francobolli da € 0,01
perforati, in origine, con due apparecchiature (e metodi)
assolutamente diversi. Le immagini sono tratte da un sito di aste
"online". Purtroppo molti di questi francobolli truccati
sono stati certificati come varietà da un perito filatelico.
Trucchi
Trattando della perforazione, non possiamo trascurare i trucchi che sono stati
fatti per ingannare i collezionisti, con l'applicazione di perforazioni posticce.
I francobolli presi di mira sono quasi sempre dei bassi valori:
evidentemente si è voluto investire poco per ottenere un guadagno
maggiore.
Oltre all'aggiunta di una perforazione posticcia sul valore da €
0,01, mi risulta che una simile operazione sia stata compiuta anche per i
francobolli da € 0,10 di questa stessa serie
ma non posso escludere che siano stati manipolati anche altri valori.
Quelli mostrati sono tutti francobolli con perforazione truccata: anche se
le immagini sono di qualità scadente (sono ricavate da un sito di aste online),
si può affermare senza ombra di dubbio che si tratta di fori aggiunti in
un momento successivo alla loro produzione.
Comunque abbiamo avuto l'opportunità di esaminare dal vero alcuni di questi
francobolli con perforazioni parassite, ricevendo la conferma che
si tratta di trucco.
Un
francobollo da € 0,01 della serie ordinaria "la donna
nell'arte" prodotto anteriormente al settembre 2003: la
perforazione avveniva "a pettine". Il manipolatore
ha aggiunto una impossibile perforazione parassita simulando
anche uno spostamento del pettine che avrebbe dovuto "ovalizzare"
alcuni fori prodotti dalla battuta precedente. E' solo un
trucco (malriuscito).
Si deve osservare che i manipolatori hanno dimostrato anche una certa dose
di ignoranza circa il modo con cui avveniva la perforazione di questi
francobolli, colpendo indiscriminatamente quelli prodotti prima del
settembre 2003 (senza l'indicazione "S.p.A.") e quelli
successivi (nella versione "S.p.A."): come è stato detto sopra,
non cambiò solo l'indicazione della ragione sociale dell'Istituto
Poligrafico, ma il processo di perforazione.
Purtroppo si deve anche segnalare che alcuni di questi francobolli
truccati sono stati certificati come varietà genuina da un perito
evidentemente troppo benevolo o troppo distratto.
Una busta piena di donne
Busta di peso compreso tra 51 e 100 gr. (terzo porto per l'interno)
spedita da Verona il 6 settembre 2006 per Venezia.
La tariffa di € 1,50 è stata assolta con l'impiego di quaranta
francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte".
Solo del taglio da 1 centesimo (versione "senza S.p.A.") sono presenti 26 esemplari; completano
l'affrancatura una quartina del 2 centesimi, una coppia del 3 centesimi,
una coppia del 5 centesimi, cinque valori del 10 centesimi (tra i quali
una striscia di tre) ed un esemplare da 50 centesimi (versione "senza
S.p.A.").
Sulla busta è stato apposto anche il timbro accessorio in cartella «IMPOSTATO
DOPO L'ORA LIMITE».
Sono
stati usati 26 esemplari del valore da € 0,01 e
complessivamente 40 francobolli della serie "La donna
nell'arte" per raggiungere la tariffa necessaria di €
1,50 per questa busta da Verona a Venezia.
26 donne per una raccomandata
Meno clamorosa della precedente, ma ugualmente interessante, questa raccomandata spedita da Venezia per la città il 20
marzo 2012: furono impiegati complessivamente 26 francobolli della serie ordinaria
"La donna nell'arte", probabilmente per smaltirne le giacenze
essendo stata messa da parte dalla nuova serie denominata "Posta
italiana".
La raccomandata del terzo scaglione di peso (tra 51 grammi e 100 grammi) richiedeva
un'affrancatura di € 4,75; essendo stato richiesto il servizio
aggiuntivo dell'avviso di ricevimento (€ 0,60) l'affrancatura
complessiva ammontava a € 5,35.
Vennero impiegati 6 francobolli da € 0,01 un blocco di sei pezzi), 18 francobolli da € 0,23 (5 strisce orizzontali di 3,
una coppia orizzontale ed un esemplare singolo), un francobollo da € 0,50 ed uno da € 0,65,
tutti appartenenti alla serie "La donna nell'arte".
Una
busta spedita per raccomandata con avviso di ricevimento da
Venezia per città il 20 marzo 2012 affrancata con 26
francobolli della serie "La donna nell'arte".
Busta
di primo porto indirizzata in fermoposta.
Donne
in fermoposta
Il servizio di fermoposta, cioè la possibilità per il destinatario di
farsi indirizzare la corrispondenza presso un qualsiasi ufficio postale,
era assoggettato al pagamento, di una tariffa supplementare di € 0,26.
Questo supplemento poteva essere pagato anticipatamente dal mittente,
oppure dal destinatario al momento di richiedere all'ufficio postale la
propria corrispondenza giacente in fermoposta.
Dopo l'aumento tariffario del giugno 2006 la tariffa per una lettera di
primo porto era diventata quella di un invio prioritario, quindi € 0,60.
Un invio in fermoposta veniva a costare € 0,86: € 0,60 (lettera di
primo porto) + € 0,26 (diritto di fermoposta).
In questo caso il mittente pensò di non gravare il destinatario e pagò
anticipatamente il costo del fermoposta assieme all'affrancatura della
lettera, che risulta affrancata per € 0,86.
C'è un inconsueto accostamento del francobollo da € 0,01 a quello da
€ 0,85 che consente di comporre l'esatta tariffa necessaria per
questa lettera annullata dal CMP di Padova il 5 luglio 2006.
Particolare
dell'affrancatura di una lettera di primo porto inviata in
fermoposta nel luglio 2006. La tariffa da € 0,86 consiste in
€ 0,60 per la lettera di primo porto per l'interno più €
0,26 per diritto di fermoposta.
Particolare
dell'affrancatura di secondo porto (€ 0,85).
Quando manca il francobollo
Il 1° gennaio 2004 la tariffa per l'interno di una lettera ordinaria di
peso compreso tra i 21 ed i 50 gr. (secondo porto) era stata portata a 85
centesimi (in precedenza il secondo porto era compreso tra i 21 ed i 100
gr. e per l'interno bastavano € 0,77).
Il francobollo da € 0,85 venne emesso il 17 febbraio 2004: quindi prima
di questa data era necessario ricorrere ad una combinazione di valori per
arrivare alla tariffa esatta di € 0,85.
Questa lettera di secondo porto spedita il 14 febbraio 2004 da Borgaro
Torinese per Venezia venne affrancata con un valore della serie "La
donna nell'arte" da € 0,77 e da 8 valori del taglio da € 0,01 per
raggiungere la tariffa di € 0,85, per il quale mancava ancora il francobollo.
Lettera
da Borgaro Torinese per Venezia di secondo porto, quando
ancora non era stato emesso il relativo francobollo da €
0,85.
La
busta con l'affrancatura ottenuta riutilizzando almeno due
francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte",
tra cui quello da € 0,01.
Riutilizzo
di francobolli (probabile frode)
Lettera spedita riutilizzando almeno due francobolli che non erano stati
annullati in una precedente spedizione postale.
L'affrancatura di € 0,45 è stata ottenuto applicando un esemplare da
€ 0,41, sul quale non si può affermare un riutilizzo, e due francobolli
precedentemente applicati su una busta ma non annullati: quello da
€ 0,01 (nella versione "senza S.p.A." è accompagnato da uno da € 0,03.
L'operazione di riciclaggio dei francobolli è stata fatta molto
approssimativamente, dal momento che i due esemplari non sono neppure
stati staccati dalla busta, ma semplicemente ritagliati.
L'insieme è stato quindi annullato dal C.M.P. di Padova il
27 settembre 2005 ed è regolarmente arrivato a destinazione.
Particolare
dell'affrancatura da € 0,45 ottenuta riutilizzando almeno due
francobolli in precedenza applicati su una busta e molto
probabilmente sfuggiti ad un precedente annullamento. Si tratta
del valore da € 0,01 accompagnato da quello da € 0,03 della serie ordinaria
"La donna nell'arte" che sono stati semplicemente
ritagliati (male) per essere riutilizzati.
Particolare
dell'affrancatura da € 0,45 ottenuta con "Donne" e
"Castelli".
Donne
con i castelli
Una corrispondenza inviata il 31 maggio 2004 da Marghera (Venezia)
annullata dal CMP di "Venezia/Marco Polo".
La tariffa di primo
porto ordinario per l'interno (45 centesimi) venne assolta utilizzando
anche due francobolli da 380 Lire della serie ordinaria "Castelli
d'Italia".
Correttamente i conteggi furono così fatti: la conversione in Euro dei
francobolli da 380 Lire = € 0,20 x 2 (€ 0,40) cui sono stati
aggiunti i francobolli della serie "La donna nell'arte" da €
0,01 ("Ebe") e due da € 0,02 ("Moneta siracusana")
per complessivi € 0,05.
Affrancatura
con due serie ordinarie in due valute diverse: "Castelli
d'Italia" in Lire e "La donna nell'arte" in Euro.
Ogni francobollo da 380 lire è stato correttamente convertito
in € 0,20, ottenendo così l'ammontare di € 0,40. E' da
notare che se fosse stata fatta erroneamente la conversione sul
totale dei francobolli espressi in Lire (Lire 760), per effetto
degli arrotondamenti si sarebbe ottenuto un controvalore di €
0,39.
Particolare
dell'affrancatura da € 0,45 ottenuta con un francobollo
"Donne" ed uno "Castelli".
Un'altra affrancatura che vede un francobollo della serie ordinaria
"La donna nell'arte" con valuta in Euro che integra un esemplare
della serie "Castelli d'Italia" con valuta in Lire per
raggiungere il corretto importo di un invio ordinario di primo porto per
l'interno (€ 0,45).
Corrispondenza spedita da Padova l'8 ottobre 2005 affrancata con il valore
da 850 lire (corrispondenti ad € 0,44) "Castello di Arechi"
integrato da quello da € 0,01 "Ebe" della serie "La donna
nell'arte" per ottenere la corretta tariffa di e 0,45.
Affrancatura
con due serie ordinarie in due valute diverse: "Castelli
d'Italia" da Lire 850 (equivalenti ad € 0,44) e
"Le donne nell'arte" da € 0,01 nella versione
"S.p.A." per ottenere l'importo di € 0,45 di un
invio oridinario di primo porto per l'interno.
Busta
contenente libri con tariffa ridotta per editori.
Tariffa ridotta per editori
Il valore da € 0,01 è qui usato per integrare la tariffa ridotta per
editori di € 0,35.
L'affrancatura è ottenuta con un francobollo della serie "La donna
nell'arte" (con l'indicazione della valuta anche in Euro - 0,34) più
quello da € 0,01 nella versione "senza S.p.A.".
Busta spedita da Mantova il 1° agosto 2002.