€ 0,23 (Lire 450)

|Torna all'indice della home page| |Torna all'indice "I miei francobolli"| |Torna all'indice "La Donna nell'arte"|
 
€ 0,01 € 0,02 € 0,03 L.100 - € 0,05 € 0,10 € 0,20 L.450 - € 0,23 L.650 - € 0,34 L.800 - € 0,41 € 0,45
€ 0,50 L.1.000 - € 0,52 € 0,65 € 0,70 € 0,77 € 0,85 € 0,90 Interi postali

 
Lire 450
dent. 14¼ x 13¼
Lire 450/€ 0,23
dent. 14¼ x 13¼
€ 0,23
dent. 14¼ x 13¼

 
Il disegno originale, in nero al "tratto", di Maria Maddalena Tuccelli realizzato in misure maggiori rispetto a quelle del francobollo.
 
La prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi della vignetta, le cosiddette scritte "in ditta") stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto
«Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con il valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio 1998: è disegnato da Maria Maddalena Tuccelli e raffigura un particolare de "Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè", uno degli affreschi del coro del Duomo di Prato, realizzato da Filippo Lippi tra il 1452 ed il 1464.
 
Un progetto, non adottato, per la realizzazione del francobollo con il particolare de "Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè". L'indicazione provvisoria del valore di 750 lire indica che il bozzetto fu preparato prima del maggio 1997 (la tariffa per le lettere per l'interno di primo porto diventerà di 800 lire il 5 maggio 1997).
 
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura femminile in viola, cornice in grigio» cui è da aggiungere, sotto la cornice, «la vernice "interferenziale ", con dei pigmenti di recente introduzione, con una tecnologia fortemente innovativa, invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda dell'angolo di osservazione.»
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con tecnica di stampa a "tratto"...»; per il valore facciale e la legenda «Italia» è scelto il colore nero.
«Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino" (101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze».
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle per gli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il timbro «VISTO, SI APPROVA».
 
Le prove definitive di stampa dei cinque francobolli della prima emissione stampate su carta consistente bianca, non dentellate, applicate su un supporto dentellato a somiglianza di francobollo, sono montate su un cartoncino per ricevere l'approvazione. Il francobollo in alto, al centro, è il valore da 450 lire ("Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè").
 
Il numeratore tipografico della prima emissione.
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non filigranata, dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale, ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto 18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo tipografico.
 
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da 450 lire assolveva da solo alla tariffa per l'invio di una fattura commerciale aperta per la città, per l'invio di stampe di primo porto per città capoluogo oltre a consentire altre integrazioni tariffarie.
Inoltre ha costituito per anni la tariffa minima per ottenere annulli speciali commemorativi dalle Poste.
 
La prova definitiva del francobollo da 450 lire con il valore espresso anche in Euro stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione finali.
  
 
Particolare del valore in Lire e di quello con la doppia valuta.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due monete: Lira ed Euro.
 
Le prove definitive dei francobolli con la doppia indicazione della valuta (in Lire ed Euro) sono stampate su carta consistente bianca, non dentellate, applicate su un supporto dentellato e montate su un cartoncino di presentazione. I primi francobolli completati sono quelli in rotocalcografia (tra cui il taglio da Lire 450/€ 0,23, al centro) che vengono presentati il 5 gennaio 1999, poco più di tre settimane prima della data di emissione.
 
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 450 lire stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che «ferme restando tutte le altre caratteristiche» dovrà recare l'indicazione del controvalore in Euro,  precisamente € 0,23. Inoltre «sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio con l'indicazione del controvalore in Euro e precisamente: (...) per il valore di L. 45.000 - euro 23,24».
E' curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una volta entrato in vigore l'Euro dal 1° gennaio 2002, risultava più conveniente acquistare cento francobolli separati (€ 23,00) piuttosto che un foglio intero di cento (€ 23,24).
 
La prova definitiva del francobollo da € 0,23 stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione finali.
 
Particolare del valore espresso solo in Euro.
 
La valuta espressa solo in Euro sul bordo del foglio (che il decreto chiama sempre "cimosa").
Terza emissione in Euro
Il 2 gennaio 2002, con il passaggio dell'Italia all'Euro, il particolare de "Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomé" modifica ancora le sue caratteristiche «nell'indicazione del valore espresso solo in Euro: (...) Euro 0,23».
 
Il 24 ottobre è approvato il francobollo, con il soggetto tratto da "Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè" di Filippo Lippi, con il valore espresso in Euro, assieme agli altri valori stampati in rotocalcografia da € 0,05 e, con nuovi soggetti, da € 0,02 ed € 0,10. Si tratta di prove definitive si stampa non dentellate applicate su un supporto dentellato e montate su un cartoncino di presentazione. Sul timbro «VISTO, SI AUTORIZZA/IL MINISTRO» la firma dell'allora ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ed a sinistra quella del direttore dello stabilimento «Officina Carte Valori» dott. Salvatore Iavarazzo.
 
«Sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del foglio e precisamente: (...) Euro 23,00» (dal decreto ministeriale 4 febbraio 2002 pubblicato nelle Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002).
 
Un accostamento dell'esemplare stampato su carta porosa (a sinistra) con uno normale per evidenziare la differente resa della stampa.
Curiosità ed anomalie
E' stato segnalato un esemplare della terza emissione (valore solo in Euro) stampato con delle caratteristiche leggermente diverse: la stampa si presenta confusa, come impastata, e la carta ha un aspetto poroso.
La minor definizione della stampa potrebbe dipendere dal tipo di carta.
 
Particolare del verso del francobollo per cercare di evidenziare la carta porosa.
 
Al momento non si può dire di più.
La segnalazione proviene da un collezionista, gabrieleg, iscritto al Forum di Filatelia e Francobolli, che ha pubblicato alcune immagini dell'esemplare che hanno poi dato origine ad uno scambio di pareri tra i partecipanti a quel Forum.
 
Una varietà classica per i francobolli stampati in rotocalcografia: il "taglio di rasoio" o "taglio chirurgico".
Un caso analogo è presentato anche per il valore da € 0,10 della serie ordinaria "La donna nell'arte" qui.
 
Un "taglio di rasoio" attraversa questa quartina del valore in doppia valuta (Il Collezionista Francobolli n. 7-8/2003).
 
Questa quartina con il particolare de "Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè" nell'edizione in doppia valuta è interessata da un significativo "taglio di rasoio".
Questa ricercata anomalia si presenta nella stampa rotocalcografica quando un piccolo corpuscolo di sporco o altro materiale si incastra sotto la racla che tiene pulito il cilindro di stampa. La racla risulta così infinitesimalmente sollevata in quel punto: laddove c'è il corpuscolo, l'inchiostro viene asportato tutto (con il risultato di avere una riga bianca senza inchiostro), a destra ed a sinistra del corpuscolo va invece a concentrarsi sulla racla l'inchiostro asportato che, per effetto del micrometrico sollevamento della racla stessa (causato dal corpuscolo), la lama della racla non riesce ad asportare, lasciando le due strisce parallele di colore. Il colore di queste strisce va degradando verso l'esterno (sul lato opposto a quello dove si trova il corpuscolo) per la combinazione di due effetti: la quantità d'inchiostro accumulato che diminuisce tanto più ci si allontana dal corpo estraneo e la racla che ritrova il pieno contatto con la superficie del cilindro di stampa.
L'orientamento del "taglio di rasoio" coincide con la direzione dell'avanzamento della bobina di carta.
 
  Vedi la busta primo giorno e l'annullo di emissione
  

Particolare dei due francobolli da € 0,23 che affrancano la lettera per Kathmandu annullati nel loro primo giorno d'uso.
 
Il timbro d'arrivo a Kathmandu il 14 gennaio 2002.
Valori solo in Euro: usati nel giorno di emissione
Lettera da Venezia (2 gennaio 2002) a Kathmandu (Nepal) primo giorno di emissione del francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte" con valore espresso solo in Euro da € 0,02 ed € 0,23.
Per formare la tariffa di primo porto di € 0,52 potevano essere usate anche altre combinazioni, ma l'ufficio di Venezia non disponeva ancora del taglio da € 0,50.
La lettera giunse a Kathmandu il 14 gennaio (bollo d'arrivo al verso), il postino ne tentò la consegna ma non trovando il destinatario cancellò l'indirizzo apponendo l'indicazione a penna «Post Restante» e l'avviò all'ufficio di fermo posta che applicò il timbro datario «16 JAN 2002».
Qui rimase per circa cinque mesi in giacenza poi, non essendo stata richiesta dal destinatario, venne apposto due volte il timbro «UNCLAIMED/RETURNED TO SENDER» e rispedita al mittente.
Ritornò a Venezia il 4 luglio 2002.
 
Busta da Venezia a Kathmandu affrancata con i valori in Euro usati nel giorno di emissione.

Valore solo in Euro: usato nel giorno di emissione
Il valore da € 0,23 (con il facciale espresso solo in Euro) uscì il 2 gennaio 2002.
Qui è usato nel giorno di emissione con il nitido annullo di «Venezia Marco Polo CMP - 2-1-02». Il francobollo, così sciolto, purtroppo non può raccontare a quale uso postale fu destinato. 
 
Un francobollo sciolto, usato nel suo giorno di emissione per un effettivo uso postale, non può dire per quale servizio postale fu impiegato.

I due francobolli usati come segnatasse per assolvere il diritto di fermoposta il 2 dicembre 2006.
Valore solo in Euro: usato come segnatasse
Il servizio di fermoposta offre la possibilità per il destinatario di farsi indirizzare la corrispondenza presso un qualsiasi ufficio postale.
Il costo del servizio era assoggettato al pagamento di una tariffa supplementare (oltre la normale affrancatura) di € 0,26 che poteva essere pagata anticipatamente da mittente (integrando l'affrancatura per l'importo richiesto) oppure dal destinatario al momento del ritiro della corrispondenza allo sportello postale.
Una volta la sovrattassa per il fermoposta veniva fatta pagare con l'applicazione di segnatasse.
Spariti questi, gli uffici usavano normali francobolli (o anche TPLabel).
In questo caso, dopo che la lettera partì da Verona il 25 novembre 2006, arrivò a Venezia il 2 dicembre 2006 dove il diritto di fermoposta venne fatto pagare contro l'applicazione di due francobolli della serie "La donna nell'arte" per formare l'importo richiesto di € 0,26: un francobollo da € 0,03 ed uno da € 0,23.
La lettera infatti era stata affrancata per soli € 0,60 che era, all'epoca, la tariffa per una lettera di primo porto.
Interessante l'affrancatura della lettera che, seppure spedita ad un ufficio postale, presenta un esempio di frode postale con riutilizzo del francobollo.
 
Il diritto di fermoposta assolto con l'applicazione del francobollo da € 0,23 integrato da quello da € 0,03.

Busta da Vienna (Austria) spedita per posta prioritaria il 7 settembre 2008 (annullo di "Wien 1000"), affrancata con un francobollo ordinario austriaco della serie "Blumen" da € 0,65 e con due francobolli ordinari italiani della serie "La donna nell'arte" da € 0,23 e € 0,03 indirizzata in Italia, ad un indirizzo di fermoposta: all'Ufficio Postale di Mogliano Veneto 1 fu consegnata al destinatario che non dovette pagare nulla, in quanto il diritto di fermoposta (all'epoca € 0,26) risultava già pagato all'estero.
Donne dal Messico e dall'Austria
Si tratta di due insoliti, ma regolarissimi, abbinamenti tra francobolli italiani (i valori della serie "La donna nell'arte" da € 0,03 e da € 0,23) e l'affrancatura di un altro stato sullo stesso documento.
In entrambi i casi si tratta di una spedizione in fermoposta dove i mittenti, evidentemente in possesso di alcuni francobolli italiani, hanno pagato direttamente dall'estero il diritto di fermoposta italiano di € 0,26.
Accanto ai francobolli dei due paesi di origine (Messico con affrancatura di 13,00 pesos e Austria con affrancatura austriaca di € 0,65), i mittenti aggiunsero due francobolli della serie "La donna nell'arte" per assolvere il diritto italiano di fermoposta. I destinatari così non dovettero pagare nulla agli uffici postali italiani.
In entrambi i casi le le amministrazioni postali d'origine (messicana ed austriaca) hanno annullato anche i francobolli italiani: operazione non regolare, ma che oggi ci dà la certezza che i francobolli italiani furono apposti alla partenza dal paese straniero.
Qui sotto la busta proveniente dal Messico, in basso a sinistra quella proveniente dall'Austria.
 
Busta da Guadalajara (Jalisco, Messico) spedita dall'ufficio postale di Chapalita (Guad. Jal.) il 14 ottobre 2009, affrancata con due francobolli ordinari messicani da 6,50 pesos (per complessivi 13,00 pesos) e con due francobolli italiani della serie "La donna nell'arte" da € 0,23 e da € 0,03 indirizzata in Italia, ad un indirizzo di fermoposta: all'Ufficio Postale di Venezia giunse il 6 novembre 2008 ed il successivo 8 novembre fu consegnata al destinatario che non dovette pagare nulla, in quanto il diritto di fermoposta risultava già pagato all'estero.

26 donne per una raccomandata
Per affrancare questa raccomandata spedita da Venezia per la città il 20 marzo 2012 vennero impiegati ben 26 francobolli della serie ordinaria "La donna nell'arte", probabilmente per smaltirne le giacenze essendo stata messa da parte dalla nuova serie denominata "Posta italiana".
La raccomandata del terzo scaglione di peso (tra 51 grammi e 100 grammi) richiedeva un'affrancatura di € 4,75; essendo stato richiesto il servizio aggiuntivo dell'avviso di ricevimento (€ 0,60) l'affrancatura complessiva ammontava a € 5,35.
Vennero impiegati 18 francobolli da € 0,23 (5 strisce orizzontali di 3, una coppia orizzontale ed un esemplare singolo), 6 francobolli da € 0,01 (un blocco di 6 pezzi), un francobollo da € 0,50 ed uno da € 0,65, tutti appartenenti alla serie "La donna nell'arte".
 
Una busta spedita per raccomandata con avviso di ricevimento da Venezia per città il 20 marzo 2012 affrancata con 26 francobolli della serie "La donna nell'arte".

L'annullo di Ciampino (Roma) nell'inconsueto colore rosso usato per annullare un invio di stampe pubblicitarie.
Tariffa stampe
Una busta contenente stampe pubblicitarie spedita da Ciampino Paese (Roma) il 4 maggio 1999 ed affrancata con il valore in doppia valuta da Lire 450/€ 0,23 usato isolato in tariffa.
L'annullo è impresso in rosso, un inchiostro normalmente usato per le raccomandate e per gli espressi.
 
Invio di stampe pubblicitarie affrancato con il valore da Lire 450/€ 0,23 in uso isolato.

Particolare dell'affrancatura: Venezia 28 gennaio 1999, giorno di emissione.
Valore in doppia valuta: usato nel giorno di emissione
Fattura commerciale aperta da Venezia (28 gennaio 1999) per la città affrancata per 450 lire con un esemplare in doppia valuta da Lire 450/€ 0,23 usato isolato in tariffa nel suo giorno di emissione.
 
Fattura commerciale aperta per la città, tariffa 450 lire: francobollo della serie "La donna nell'arte" in doppia valuta usato nel giorno di emissione.
 
  |Torna all'indice della home page| |Torna all'indice "I miei francobolli"| |Torna all'indice "La Donna nell'arte"|
 
 
Disclaimer & Copyright
Pagina aggiornata il 16 maggio 2017.