Il
disegno originale, in nero al "tratto", di Maria Maddalena
Tuccelli realizzato in misure maggiori rispetto a quelle del
francobollo.
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi
della vignetta, le cosiddette scritte "in ditta") stampata su carta bianca, non
dentellata, applicata su un supporto dentellato per la presentazione
e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto «Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con il valore
espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio 1998: è disegnato da Maria
Maddalena Tuccelli e raffigura un particolare de "Il Banchetto di
Erode e la Danza di Salomè", uno degli affreschi del coro del Duomo
di Prato, realizzato da Filippo Lippi tra il 1452 ed il 1464.
Un progetto, non
adottato, per la realizzazione del francobollo con il
particolare de "Il Banchetto di Erode e la Danza di
Salomè". L'indicazione provvisoria del valore di 750
lire indica che il bozzetto fu preparato prima del maggio 1997
(la tariffa per le lettere per l'interno di primo porto
diventerà di 800 lire il 5 maggio 1997).
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura
femminile in viola, cornice in grigio» cui è da aggiungere, sotto
la cornice, «la vernice "interferenziale ", con dei pigmenti
di recente introduzione, con una tecnologia fortemente innovativa,
invisibile e con effetto cangiante verso l'oro a seconda dell'angolo di
osservazione.» «La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"...»; per il valore facciale e
la legenda «Italia» è scelto il colore nero. «Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in
basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...) utilizzando
il carattere "lapidario" con il quale tale legenda è incisa su
una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di Ferentino"
(101-102 d.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558 e attualmente
conservata presso il Museo archeologico di Firenze».
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a
quelle per gli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e
la firma del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il
timbro «VISTO, SI APPROVA».
Le
prove definitive di stampa dei cinque francobolli della prima
emissione stampate su carta consistente bianca, non
dentellate, applicate su un supporto dentellato a somiglianza
di francobollo, sono montate su un cartoncino per ricevere
l'approvazione. Il francobollo in alto, al centro, è il
valore da 450 lire ("Il Banchetto di Erode e la Danza di
Salomè").
Il
numeratore tipografico della prima emissione.
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in rotocalcografia su carta fluorescente, non
filigranata, dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto
ministeriale, ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da 450 lire assolveva da solo alla
tariffa per l'invio di una fattura commerciale aperta per la città, per
l'invio di stampe di primo porto per città capoluogo oltre a
consentire altre integrazioni tariffarie.
Inoltre ha costituito per anni la tariffa minima per ottenere annulli
speciali commemorativi dalle Poste.
La
prova definitiva del francobollo da 450 lire con il valore espresso
anche in Euro stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione finali.
Particolare
del valore in Lire e di quello con la doppia valuta.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso
francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due
monete: Lira ed Euro.
Le
prove definitive dei francobolli con la doppia indicazione
della valuta (in Lire ed Euro) sono stampate su carta
consistente bianca, non dentellate, applicate su un supporto
dentellato e montate su un cartoncino di presentazione. I
primi francobolli completati sono quelli in rotocalcografia
(tra cui il taglio da Lire 450/€ 0,23, al centro)
che vengono presentati il 5 gennaio 1999, poco più di tre
settimane prima della data di emissione.
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 450 lire
stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che «ferme restando tutte
le altre caratteristiche» dovrà recare l'indicazione del controvalore
in Euro, precisamente € 0,23. Inoltre «sul lato sinistro della
cimosa di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore
del foglio con l'indicazione del controvalore in Euro e precisamente:
(...) per il valore di L. 45.000 - euro 23,24».
E' curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una
volta entrato in vigore l'Euro dal 1° gennaio 2002, risultava più
conveniente acquistare cento francobolli separati (€ 23,00) piuttosto che
un foglio intero di cento (€ 23,24).
La
prova definitiva del francobollo da € 0,23 stampata su carta
bianca, non dentellata, applicata su un supporto dentellato per la
presentazione e l'approvazione finali.
Particolare
del valore espresso solo in Euro.
La
valuta espressa solo in Euro sul bordo del foglio (che il decreto
chiama sempre "cimosa").
Terza emissione in Euro
Il 2 gennaio 2002, con il passaggio dell'Italia all'Euro, il particolare de
"Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomé" modifica ancora le
sue caratteristiche «nell'indicazione del valore espresso solo in Euro:
(...) Euro 0,23».
Il
24 ottobre è approvato il francobollo, con il soggetto tratto da
"Il Banchetto di Erode e la Danza di Salomè" di Filippo
Lippi, con il valore espresso in Euro, assieme agli altri valori
stampati in rotocalcografia da € 0,05 e, con nuovi soggetti, da
€ 0,02 ed € 0,10. Si tratta di prove definitive si stampa non
dentellate applicate su un supporto dentellato e montate su un
cartoncino di presentazione. Sul timbro «VISTO, SI AUTORIZZA/IL
MINISTRO» la firma dell'allora ministro delle Comunicazioni
Maurizio Gasparri ed a sinistra quella del direttore dello
stabilimento «Officina Carte Valori» dott. Salvatore Iavarazzo.
«Sul lato sinistro della cimosa di ciascun foglio che raccoglie i
francobolli è riportato il valore del foglio e precisamente: (...) Euro
23,00» (dal decreto ministeriale 4 febbraio 2002 pubblicato nelle
Gazzetta Ufficiale n. 91 del 18 aprile 2002).
Un
accostamento dell'esemplare stampato su carta porosa (a sinistra)
con uno normale per evidenziare la differente resa della stampa.
Curiosità ed anomalie
E' stato segnalato un esemplare della terza emissione (valore solo in Euro)
stampato con delle caratteristiche leggermente diverse: la stampa si
presenta confusa, come impastata, e la carta ha un aspetto poroso.
La minor definizione della stampa potrebbe dipendere dal tipo di carta.
Particolare
del verso del francobollo per cercare di evidenziare la carta
porosa.
Al momento non si può dire di più.
La segnalazione proviene da un collezionista, gabrieleg, iscritto
al Forum di Filatelia e Francobolli, che ha pubblicato alcune immagini
dell'esemplare che hanno poi dato origine ad uno scambio di pareri tra i
partecipanti a quel Forum.
Una varietà classica per i francobolli stampati in rotocalcografia: il
"taglio di rasoio" o "taglio chirurgico".
Un caso analogo è presentato anche per il valore da € 0,10 della serie ordinaria
"La donna nell'arte" qui.
Un "taglio di
rasoio" attraversa questa quartina del valore in
doppia valuta (Il
Collezionista Francobolli n. 7-8/2003).
Questa quartina con il particolare de "Il Banchetto di Erode e la
Danza di Salomè" nell'edizione in doppia valuta è interessata da un
significativo "taglio di rasoio".
Questa ricercata anomalia si presenta nella stampa rotocalcografica quando
un piccolo corpuscolo di sporco o altro materiale si incastra sotto la
racla che tiene pulito il cilindro di stampa. La racla risulta così
infinitesimalmente sollevata in quel punto: laddove c'è il corpuscolo,
l'inchiostro viene asportato tutto (con il risultato di avere una riga
bianca senza inchiostro), a destra ed a sinistra del corpuscolo va invece
a concentrarsi sulla racla l'inchiostro asportato che, per effetto del
micrometrico sollevamento della racla stessa (causato dal corpuscolo), la
lama della racla non
riesce ad asportare, lasciando le due strisce parallele di colore. Il
colore di queste strisce va degradando verso l'esterno (sul lato opposto a
quello dove si trova il corpuscolo) per la combinazione di due effetti: la
quantità d'inchiostro accumulato che diminuisce tanto più ci si allontana dal
corpo estraneo e la racla che ritrova il pieno contatto con la superficie
del cilindro di stampa.
L'orientamento del "taglio di rasoio" coincide con la direzione
dell'avanzamento della bobina di carta.
Particolare
dei due francobolli da € 0,23 che affrancano la lettera per
Kathmandu annullati nel loro primo giorno d'uso.
Il
timbro d'arrivo a Kathmandu il 14 gennaio 2002.
Valori solo in Euro: usati nel giorno di emissione
Lettera da Venezia (2 gennaio 2002) a Kathmandu (Nepal) primo giorno di
emissione del francobolli della serie ordinaria "La donna
nell'arte" con valore espresso solo in Euro da € 0,02 ed € 0,23.
Per formare la tariffa di primo porto di € 0,52 potevano essere usate
anche altre combinazioni, ma l'ufficio di Venezia non disponeva ancora del
taglio da € 0,50.
La lettera giunse a Kathmandu il 14 gennaio (bollo d'arrivo al verso), il
postino ne tentò la consegna ma non trovando il destinatario cancellò
l'indirizzo apponendo l'indicazione a penna «Post Restante» e
l'avviò all'ufficio di fermo posta che applicò il timbro datario «16
JAN 2002».
Qui rimase per circa cinque mesi in giacenza poi, non essendo stata
richiesta dal destinatario, venne apposto due volte il timbro «UNCLAIMED/RETURNED
TO SENDER» e rispedita al mittente.
Ritornò a Venezia il 4 luglio 2002.
Busta
da Venezia a Kathmandu affrancata con i valori in Euro usati
nel giorno di emissione.
Valore solo in Euro: usato nel giorno di emissione
Il valore da € 0,23 (con il facciale espresso solo in Euro) uscì il 2
gennaio 2002.
Qui è usato nel giorno di emissione con il nitido annullo di «Venezia
Marco Polo CMP - 2-1-02». Il francobollo, così sciolto, purtroppo non
può raccontare a quale uso postale fu destinato.
Un
francobollo sciolto, usato nel suo giorno di emissione per un
effettivo uso postale, non può dire per quale servizio
postale fu impiegato.
I due francobolli usati come
segnatasse per assolvere il diritto di fermoposta il 2 dicembre
2006.
Valore solo in Euro: usato come segnatasse
Il servizio di fermoposta offre la possibilità per il destinatario di
farsi indirizzare la corrispondenza presso un qualsiasi ufficio
postale.
Il costo del servizio era assoggettato al pagamento di una tariffa
supplementare (oltre la normale affrancatura) di € 0,26 che poteva
essere pagata anticipatamente da mittente (integrando l'affrancatura per
l'importo richiesto) oppure dal destinatario al momento del ritiro della
corrispondenza allo sportello postale.
Una volta la sovrattassa per il fermoposta veniva fatta pagare con
l'applicazione di segnatasse.
Spariti questi, gli uffici usavano normali francobolli (o anche TPLabel).
In questo caso, dopo che la lettera partì da Verona il 25 novembre 2006,
arrivò a Venezia il 2 dicembre 2006 dove il diritto di fermoposta venne
fatto pagare contro l'applicazione di due francobolli della serie "La donna nell'arte"
per formare l'importo richiesto di € 0,26: un francobollo da € 0,03 ed uno da
€ 0,23. La lettera infatti era stata affrancata per soli € 0,60 che
era, all'epoca, la tariffa per una lettera di primo porto.
Interessante l'affrancatura della lettera che, seppure spedita ad un
ufficio postale, presenta un esempio di
frode postale con riutilizzo del francobollo.
Il
diritto di fermoposta assolto con l'applicazione del
francobollo da € 0,23 integrato da quello da € 0,03.
Busta
da Vienna (Austria) spedita per posta prioritaria il 7 settembre
2008 (annullo di "Wien 1000"), affrancata con un
francobollo ordinario austriaco della serie "Blumen" da
€ 0,65 e con due francobolli ordinari italiani della serie
"La donna nell'arte" da € 0,23 e € 0,03 indirizzata in Italia, ad un
indirizzo di fermoposta: all'Ufficio Postale di Mogliano Veneto 1 fu
consegnata al destinatario che non dovette pagare nulla, in quanto
il diritto di fermoposta (all'epoca € 0,26) risultava già pagato
all'estero.
Donne
dal Messico e dall'Austria
Si tratta di due insoliti, ma regolarissimi, abbinamenti tra francobolli
italiani (i valori della serie "La donna nell'arte"
da € 0,03 e da € 0,23) e l'affrancatura di un altro stato sullo stesso documento.
In entrambi i casi si tratta di una spedizione in fermoposta dove
i mittenti, evidentemente in possesso di alcuni francobolli italiani, hanno
pagato direttamente dall'estero il diritto di fermoposta italiano di € 0,26.
Accanto ai francobolli dei due paesi di origine (Messico con affrancatura
di 13,00 pesos e Austria con affrancatura austriaca di € 0,65), i
mittenti aggiunsero due francobolli della serie "La donna
nell'arte" per assolvere il diritto italiano di fermoposta. I
destinatari così non dovettero pagare nulla agli uffici postali italiani.
In entrambi i casi le le amministrazioni postali d'origine (messicana ed austriaca) hanno
annullato anche i francobolli italiani: operazione non regolare, ma che
oggi ci dà la certezza che i francobolli italiani furono apposti alla
partenza dal paese straniero.
Qui sotto la busta proveniente dal Messico, in basso a sinistra quella
proveniente dall'Austria.
Busta
da Guadalajara (Jalisco, Messico) spedita dall'ufficio postale
di Chapalita (Guad. Jal.) il 14 ottobre 2009, affrancata con
due francobolli ordinari messicani da 6,50 pesos (per
complessivi 13,00 pesos) e con due francobolli italiani della
serie "La donna nell'arte" da € 0,23 e da € 0,03 indirizzata in
Italia, ad un indirizzo di fermoposta:
all'Ufficio Postale di Venezia giunse il 6 novembre 2008 ed il
successivo 8 novembre fu consegnata al destinatario che non
dovette pagare nulla, in quanto il diritto di fermoposta
risultava già pagato all'estero.
26 donne per una raccomandata
Per affrancare questa raccomandata spedita da Venezia per la città il 20
marzo 2012 vennero impiegati ben 26 francobolli della serie ordinaria
"La donna nell'arte", probabilmente per smaltirne le giacenze
essendo stata messa da parte dalla nuova serie denominata "Posta
italiana".
La raccomandata del terzo scaglione di peso (tra 51 grammi e 100 grammi) richiedeva
un'affrancatura di € 4,75; essendo stato richiesto il servizio
aggiuntivo dell'avviso di ricevimento (€ 0,60) l'affrancatura
complessiva ammontava a € 5,35.
Vennero impiegati 18 francobolli da € 0,23 (5 strisce orizzontali di 3,
una coppia orizzontale ed un esemplare singolo), 6 francobolli da € 0,01
(un blocco di 6 pezzi), un francobollo da € 0,50 ed uno da € 0,65,
tutti appartenenti alla serie "La donna nell'arte".
Una
busta spedita per raccomandata con avviso di ricevimento da
Venezia per città il 20 marzo 2012 affrancata con 26
francobolli della serie "La donna nell'arte".
L'annullo
di Ciampino (Roma) nell'inconsueto colore rosso usato per annullare un
invio di stampe pubblicitarie.
Tariffa stampe
Una busta contenente stampe pubblicitarie spedita da Ciampino Paese (Roma)
il 4 maggio 1999 ed affrancata con il valore in doppia valuta da Lire
450/€ 0,23 usato isolato in tariffa.
L'annullo è impresso in rosso, un inchiostro normalmente usato per le
raccomandate e per gli espressi.
Invio
di stampe pubblicitarie affrancato con il valore da Lire
450/€ 0,23 in uso isolato.
Particolare
dell'affrancatura: Venezia 28 gennaio 1999, giorno di emissione.
Valore in doppia valuta: usato nel giorno di emissione
Fattura commerciale aperta da Venezia (28 gennaio 1999) per la città
affrancata per 450 lire con un esemplare in doppia valuta da Lire 450/€
0,23 usato isolato in tariffa nel suo giorno di emissione.
Fattura
commerciale aperta per la città, tariffa 450 lire:
francobollo della serie "La donna nell'arte" in
doppia valuta usato nel giorno di emissione.