Il
disegno originale, in nero al "tratto", di Antonello
Ciaburro realizzato in misure maggiori rispetto a quelle del francobollo.
La
prova definitiva del francobollo (con inserite le scritte ai piedi
della vignetta, le cosiddette scritte "in
ditta") stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione del prodotto.
Il soggetto «Entro elementi decorativi a cornice, costituiti dalle stilizzazioni
della spiga di grano, del ramo di ulivo e del tralcio di vite che
caratterizzano il ceppo mediterraneo delle origini della civiltà del
Paese, è rappresentata l'immagine di una figura femminile nelle diverse
epoche storiche.» (dal decreto ministeriale 2 luglio 1998 pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 157 dell'8 luglio 1998).
Il francobollo, con valore espresso solo in Lire, viene emesso l'8 luglio
1998: è disegnato da Antonello Ciaburro e raffigura il busto di
"Costanza Buonarelli" di Gian Lorenzo Bernini, realizzato nel
1635 e conservato presso il Museo Nazionale del Bargello a Firenze.
Un progetto,
non adottato, per la realizzazione del francobollo con
Costanza Buonarelli del Bernini. L'indicazione
provvisoria del valore di 750 lire indica che il bozzetto fu
preparato prima del maggio 1997 (la tariffa per le lettere per
l'interno di primo porto diventerà di 800 lire il 5 maggio
1997).
I colori dichiarati dal decreto ministeriale sono: «figura femminile in
azzurro, cornice in bruno aranciato», cui è da aggiungere, per il valore
facciale e la legenda «Italia» il nero.
«La figura femminile e gli elementi decorativi sono realizzati con
tecnica di stampa a "tratto"...» «Il valore facciale e la legenda "Italia" sono posti in
basso, rispettivamente a destra e a sinistra della vignetta (...)
utilizzando il carattere "lapidario" con il quale tale legenda
è incisa su una tavola bronzea romana, nota come "iscrizione di
Ferentino" (101-102 a.C.), ritrovata sul Colle del Quirinale nel 1558
e attualmente conservata presso il Museo archeologico di Firenze.»
Il cartoncino di presentazione della prova del francobollo (assieme a quelle
degli altri valori della serie) reca la data del 28 aprile 1998 e la firma
del ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico sotto il timbro «VISTO,
SI APPROVA».
Le
prove di stampa dei cinque francobolli della prima emissione
stampate su carta bianca, non dentellata, applicate su un
supporto dentellato a somiglianza di francobollo, sono montate
su un cartoncino per ricevere l'approvazione. Il francobollo in
basso a destra è il valore da 1000 lire ("Costanza
Buonarelli" del Bernini).
Le caratteristiche
Il francobollo è stampato in calcografia su carta fluorescente, filigranata
con stelline a cinque punte disposte a tappeto su tutto il foglio,
dentellatura 14 x 13, stando a quanto dichiarato dal decreto ministeriale,
ma in realtà si tratta di una dentellatura a pettine 14¼ x 13¼.
I "dentelli" che circondano i lati del francobollo sono pertanto
18 x 20, cioè 18 "denti" sui lati corti (orizzontali) e 20 sui
lati lunghi (verticali).
Il foglio è numerato sul bordo destro con un numeratore progressivo
tipografico.
L'impiego
All'epoca dell'emissione il francobollo da 1000 lire non assolveva da solo
ad alcuna tariffa, tuttavia era un comodo taglio "tondo" utile
per altre combinazioni tariffarie.
La
prova definitiva del francobollo da 1000 lire con il valore espresso
anche in Euro stampata su carta bianca, non dentellata, applicata su
un supporto dentellato per la presentazione e l'approvazione finali.
Particolare
del valore in Lire e di quello con la doppia valuta.
Seconda emissione in doppia valuta
Nell'ambito del processo di integrazione monetaria europea lo stesso
francobollo viene riemesso il 28 gennaio 1999 con l'indicazione delle due
monete: Lira ed Euro.
Le
prove di stampa definitive dei francobolli con la doppia
indicazione della valuta (in Lire ed in Euro) sono stampate su
una carta consistente bianca ed applicate su un supporto
dentellato e montate su un cartoncino per la presentazione. A
differenza della prima emissione, il cui cartoncino di
presentazione ed approvazione con tutti i valori della serie fu
approntato con largo anticipo rispetto all'uscita dei
francobolli, questa volta vennero preparati due cartoncini, a
due giorni di distanza l'uno dall'altro e solo tre settimane
prima della data di emissione, uno per i francobolli stampati in
rotocalcografia, l'altro per i due valori calcografici.
"Costanza Buonarelli" del Bernini è applicata a sinistra.
Il decreto ministeriale 6 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 139 del 16 giugno dello stesso anno, per il francobollo da 1000 lire
stampato dopo il 1° gennaio 1999 stabilisce che, «ferme restando tutte
le altre caratteristiche», dovrà recare l'indicazione del controvalore
in Euro, precisamente € 0,52. Inoltre «sul lato sinistro della cimosa
di ciascun foglio che raccoglie i francobolli è riportato il valore del
foglio con l'indicazione del controvalore in Euro e precisamente: (...) per
il valore di L. 100.000 - euro 51,65».
E' curioso notare che, per effetto delle regole sugli arrotondamenti, una
volta entrato in vigore l'Euro il 1° gennaio 2002, risultava più
conveniente acquistare un foglio intero di cento francobolli (€ 51,65)
piuttosto che i cento francobolli separati (€ 52,00).
Foglia della cornice floreale in parte mancante, a causa di
mancanza d'inchiostrazione (a sinistra con valore solo in Euro, a
destra valore in doppia valuta).
Curiosità ed anomalie
Prima di tutto è da segnalare che il particolare metodo di stampa
calcografica ha dato luogo a vari difetti di stampa occasionali in
entrambe le versioni (valore solo in Lire o con l'indicazione della doppia
valuta).
Quelle più comuni e frequenti sono riconducibili ad infiltrazioni anomale
di colore in un'area diversa da quella dove doveva essere presente ed
a falle di colore per difetto o scarsità d'inchiostrazione.
Una mancanza di inchiostrazione (o una non perfetta complanarietà del
foglio al momento della stampa) è stata l'origine di queste foglie
incomplete della cornice (presenti in entrambe le versioni).
A dimostrazione della frequenza con cui si possono trovare queste anomalie,
in questo frammento di dieci esemplari del 1000 lire in doppia valuta, ben
sette presentano difetti di inchiostrazione.
Lo ha mostrato occio, un iscritto al
Forum di Filatelia e Francobolli, che gentilmente me ne ha fatto
graditissimo dono.
Dei sette esemplari con qualche anomalia, due presentano infiltrazioni del
bruno aranciato della cornice nel nero della parola "ITALIA" ed
anche infiltrazioni dell'azzurro del volto della Primavera nell'indicazione
del valore, gli altri cinque presentano solo l'infiltrazione dell'azzurro
nel valore in Euro; ci sono poi minori difetti, come l'evanescenza di alcune
lettere nella scritta "in ditta".
In tutti i casi si tratta di una scarsa o parziale inchiostrazione del nero
su cui hanno preso il sopravvento l'azzurro (nel valore) ed il bruno
aranciato (nella parola "ITALIA".
Questo
frammento, se completo, rappresenta un'affrancatura (da Parma 21
aprile 2005) per complessivi € 11,40 che potrebbe appartenere
ad una assicurata fino ad € 250,00 di sesto porto (da gr. 351
a gr. 1.000) affrancata in eccedenza di 5 centesimi (€ 11,40
anziché € 11,35).
Ben sette dei dieci esemplari del 1000 lire in doppia valuta
presentano anomalie nell'inchiostrazione.
Spostamento
della dentellatura in questa quartina (venduta da una tabaccheria di
Venezia).
Per questo francobollo sono noti
spostamenti di dentellatura anche significativi.
Quelli mostrati fanno parte della seconda emissione del 1999, con valore
indicato in Lire ed in Euro.
A sinistra una quartina che faceva parte di un foglio venduto normalmente
da una tabaccheria di Venezia.
Qui sotto uno spostamento sicuramente più significativo apparso sul
mercato collezionistico.
E' francamente da dubitare che sia stato regolarmente posto in
distribuzione e vendita o piuttosto che non facesse parte di fogli
difettosi che, anziché essere distrutti o inceneriti, siano stati sottratti
fraudolentemente dalla linea di produzione del Poligrafico o dal cassone
degli scarti di lavorazione.
Uno
spostamento di dentellatura sicuramente più clamoroso, ma
forse sottratto fraudolentemente dalla produzione del
Poligrafico.
"Perfin"
di un francbollo della serie ordinaria "La donna nell'arte",
emesso con il valore solo in Lire (1998). La "traforatura"
su Costanza Buonarelli compone le lettere articolare
dell'affrancatura, comprendente il francobollo di Costanza Buonarelli,«C.I»,
iniziali della banca Credito Italiano (cortesia
Giuseppe Cirneco).
Una donna "perforata" ("perfin")
Quando ancora non esistevano le affrancatrici aziendali con conto corrente
aperto presso le Poste (quelle che imprimono le cosiddette
"rosse") il francobollo era l'unico modo per rendere franca la
corrispondenza..
Le aziende, per provvedere celermente alla spedizione delle proprie
lettere, dovevano disporre di una certa scorta di valori bollati (non solo
francobolli, che è il caso che ci interessa, ma anche marche da bollo).
E' evidente che tali scorte di francobolli potevano attirare l'attenzione
di qualche impiegato infedele. Così per impedirne la sottrazione e la
rivendita a terzi da parte di qualche ladruncolo, le aziende penarono di
"marchiare" in qualche modo i propri francobolli.
In Inghilterra dapprima c'era la possibilità di intestare a stampa il
retro dei francobolli, prima dell'operazione di gommatura. Era
un'operazione costosa.
Fu, pare, un certo Joseph Sloper a proporre per primo nel 1862 il sistema
di perforare cifre, lettere, fregi, direttamente sul francobollo, in modo
che risultasse evidente chi era il proprietario del valore bollato.
I francobolli così perforati, con sigle, cifre o disegni, sono chiamati
nel mondo filatelico "perfin" (dalla locuzione inglese "perforated
in").
Questo sistema venne ammesso in Italia nel 1882: era necessaria
un'apposita autorizzazione. Poi, nel 1889, venne reso possibile senza
particolari atti di concessione dall'articolo 32 del Regolamento postale,
che permetteva di «riprodurre colla traforatura le iniziali dei nomi e
cognomi dei mittenti, o determinate cifra, che non superino in grandezza
il terzo della dimensione dei francobolli».
Il sistema (andò in declino con l'avanzare e l'affermarsi delle
affrancatrici meccaniche aziendali, poi con il diffondersi delle
spedizioni in abbonamento postale e con altri mezzi di pagamento della
tariffa postale.
Tuttavia i "perfin" fecero a tempo di sopravvivere almeno fino
all'entrata in vigore della serie ordinaria "La donna
nell'arte", come testimonia questo esemplare del 1.000 Lire con
Costanza Buonarelli "traforata" con le iniziali «C.I» del
Credito Italiano (esemplare della collezione di Giuseppe Cirneco che
gentilmente ha concesso l'utilizzo dell'immagine).
Particolare
della perforazione «C.I»: i fori risultano non precisi,
probabilmente a seguito dell'usura della macchinetta che li
imprimeva.
Particolare
dell'affrancatura, comprendente il francobollo di Costanza Buonarelli,
resa nulla perché non ritenuta non valida per il servizio
prioritario.
Una prioritaria mancata
Quando venne avviato il servizio era richiesto l'uso dello specifico
francobollo destinato alla posta prioritaria.
Con il passare del tempo da parte del personale delle Poste venne usata
una certa tolleranza e, di fatto, molta posta prioritaria viaggiava con
francobolli normali a condizione che fosse stata correttamente assolta la
tariffa per questo servizio.
Nei primi tempi il personale delle Poste era invece più rigoroso e
fiscale.
Lo dimostra questa busta con annullo di Venezia-Ferrovia del 28 agosto
1999: il primo francobollo dedicato, con cui debuttò questo servizio, era
stato emesso solo da poco più di due mesi, il 14 giugno 1999.
La busta era stata affrancata in origine per 1.200 lire utilizzando il
francobollo con Costanza Buonarelli da 1.000 lire integrato da un 200 lire
della serie ordinaria "Castelli d'Italia".
L'affrancatura non venne ritenuta valida per il servizio prioritario ed i
francobolli furono resi nulli apponendo due volte un lineare dell'ufficio
postale di "Venezia Ferrovia".
Fu quindi applicato il francobollo prioritario da 1200 lire della prima
emissione.
Non venne utilizzata l'etichetta blu di posta prioritaria bensì il timbro
che all'epoca le Poste avevano distribuito gratuitamente agli utenti
grandi utilizzatori e/o dotati di affrancatrice meccanica: il mittente era
infatti un importante ente, il che lascia supporre che l'errore
dell'affrancatura sia stato compiuto da un fattorino dell'ente.
Busta
spedita per posta prioritaria ed affrancata con due
francobolli delle due serie ordinarie "La donna
nell'arte" e "Castelli d'Italia":
l'affrancatura non venne ritenuta valida per l'invio
prioritario per il quale venne richiesto il francobollo
autoadesivo apposito da 1.200 lire.
Particolare
dell'affrancatura prioritaria ottenuta con tre francobolli
appartenenti a tre
serie differenti.
Frammenti
di carta dei precedenti supporti cui aderivano dei due
francobolli riutilizzati.
Una prioritaria doppio porto (con
frode)
Busta di secondo porto (per il formato fuori standard, o per il peso)
inviata per posta prioritaria da Torino (2 ottobre 2000) a Napoli, dove
giunse il successivo 3 ottobre.
L'affrancatura di Lire 2.400 fu ottenuta utilizzando tre francobolli
appartenenti a tre serie differenti: un prioritario in doppia valuta da Lire 1.200/€
0,62 (seconda emissione), un 200 lire della serie ordinaria
"Castelli d'Italia" ed il francobollo in doppia valuta da Lire
1.000/€ 0,52 della serie "La donna nell'arte".
Era consentito infatti che, in caso di servizio prioritario, dovesse
venire utilizzato almeno un francobollo speciale di posta prioritaria.
I due francobolli in doppia valuta (il prioritario e "La donna
nell'arte") risultano riutilizzati da una precedente affrancatura
presentando in più punti ancora frammenti di carta del precedente
supporto. Il francobollo con Costanza Buonarelli appare inoltre slavato, a
seguito del lavaggio cui è stato sottoposto per distaccarlo da una
precedente corrispondenza.
Busta
di secondo porto di posta prioritaria da Torino (2 ottobre
2000) a Napoli. Affrancatura di Lire 2.400 ottenuta
utilizzando francobolli appartenenti a tre diverse serie. Due
francobolli risultano riutilizzati da un precedente impiego.
Particolare
dell'affrancatura annullata nel giorno di emissione dei due valori.
Il
timbro di arrivo ad Aleppo il 3 febbraio 1999.
All'estero nel primo giorno d'uso
Busta spedita da Venezia il 28 gennaio 1999 ad Aleppo (Siria) dove giunse
il 3 febbraio 1999, come attestato dal bollo d'arrivo al verso.
La tariffa di Lire 1.100 venne assolta con due francobolli della serie
ordinaria "La donna nell'arte" (entrambi con l'indicazione della
doppia valuta) usati nel loro giorno di emissione.
All'arrivo ad Aleppo il destinatario non venne trovato all'indirizzo
indicato, come attestano alcune annotazioni apposte in arabo, e dichiarato
sconosciuto, come risulta dal grande timbro bilingue rettangolare in
azzurro apposto dalle poste di Aleppo.
Di lì la busta venne ritornata al mittente.
Busta
spedita nel giorno di emissione dei francobolli da 100 e da
1.000 lire con il valore espresso in doppia valuta.
Particolare
dell'affrancatura annullata nel giorno di emissione dei due valori.
Una donna per espresso
Busta spedita per espresso da Venezia (28 gennaio 1999) per la città,
primo giorno di emissione dei francobolli della serie ordinaria "La
donna nell'arte" con la doppia indicazione della valuta in Lire ed in
Euro.
Per formare la tariffa di Lire 4.400 furono usati il Lire 100/€ 0,05 ed
il Lire 1.000/€ 0,52, entrambi in quartina e per entrambi questo
rappresenta il loro primo giorno di validità.
Espresso
affrancato con due quartine appartenenti alla serie ordinaria
"La donna nell'arte" con il valore espresso nella
doppia valuta, Lira ed Euro, nel giorno di emissione di questi
francobolli.
Particolare
dell'affrancatura di 5.000 lire della raccomandata di destra.
Donne raccomandate
Raccomandata di primo porto con avviso di ricevimento spedita da Bologna
il 26 febbraio 2002: la tariffa era di € 2,58 per la raccomandata e di
€ 0,41 per l'affrancatura dell'avviso di ricevimento.
Oltre al francobollo da € 0,41, per l'avviso di ricevimento, il mittente
applicò cinque francobolli da Lire 1.000/€ 0,52 che però non
corrispondevano all'esatta tariffa: forse abituato ancora alla Lira
(quando la raccomandata costava Lire 5.000) non tenne conto che per
effetto degli arrotondamenti, in vigore l'Euro, aveva affrancato per €
2,60 (cioè € 0,02 in più).
Raccomandata
con avviso di ricevimento affrancata per € 3,01: per effetto
degli arrotondamenti, risulta sovraffrancata per 2 centesimi
di Euro. Se fosse stata spedita due mesi prima, con la Lira
ancora in vigore, sarebbe risultata affrancata in perfetta
tariffa.
E' esattamente l'esempio che segue: una raccomandata spedita il 24
dicembre 2001 da Carinaro (Caserta) per Napoli affrancata con cinque
valori in doppia valuta da Lire 1.000/€ 0,52.
L'Euro sarebbe entrato in vigore di là ad una settimana, la valuta era
ancora la Lira e pertanto i cinque francobolli applicati coprivano
esattamente la tariffa di 5.000 lire della raccomandata.
Gli
stessi cinque francobolli in doppia valuta da Lire 1.000/€
0,52 una settimana prima dell'entrata in vigore dell'Euro
coprivano invece esattamente la tariffa per una raccomandata
di primo porto per l'interno.