La
filigrana è descritta osservandola dal verso del francobollo (cioè dalla
parte non stampata) con la base rivolta verso il basso.
Come abbiamo già visto, la filigrana ruota alata era stata
ottenuta
semplicemente sostituendo la precedente corona con una piccola ruota.
La disposizione delle ruote avrebbero dovuto garantire la presenza di una
ruota nei francobolli di piccolo formato e di due ruote in quelli di formato
doppio. Potevano poi esserci porzioni di ruote in quelli di formato diverso.
Ben presto però i francobolli di formato diverso presero il sopravvento:
disporre di una vignetta di formato maggiore consentiva una maggiore
libertà di espressione al disegnatore che doveva preparare il bozzetto.
Come conseguenza la regola di una ruota in filigrana nei francobolli di
piccolo formato e di due ruote in quelli di formato doppio non poteva più
essere rispettata, comunque si disponesse la composizione sul foglio.
Come nella filigrana corona, anche in quella ruota alata le quattrocento
piccole ruote del I tipo risultano circondate da scritte e diciture nella
filigrana che dovevano restare esterne all'area interessata dalla stampa.
Ecco quindi che poteva capitare, al momento della stampa, che un
foglio fosse mal posizionato, o mal rifilato, e ricevesse così la stampa dei francobolli anche su un'area marginale dove non c'erano
le piccole ruote.
Complice spesso anche una vignetta di formato diverso, in questo modo alcuni
francobolli potevano presentare delle filigrane anomale.
La filigrana lettere
Si tratta della più classica e più comune di queste filigrane anomale.
E' da dire subito che si può trovare solo su francobolli stampati su carta
che reca impresse le ruote del I e del III tipo: mai su francobolli stampati
su carta con filigrana ruota del II tipo. Infatti in questo tipo di carta la
filigrana,
come già ricordato, era prodotta in bobina con un tappeto continuo di
piccole ruote senza soluzione di continuità.
La filigrana ruota del I tipo poteva essere prodotta in fogli singoli, del
formato di 50 x 60 centimetri, con le piccole ruote distribuite in quattro
gruppi di cento, ciascuno di 10 x 10 piccole ruote. I quattro gruppi erano
separati orizzontalmente da un interspazio privo di filigrana di 25
millimetri e verticalmente da uno di 32 millimetri (corrispondente ad una
riga di ruote).
In quest'ultimo interspazio, almeno in una fornitura di questa carta, si
trovavano due piccole croci.
Sui bordi esterni verticali, a destra ed a sinistra, la scritta
"MINISTERO DEL TESORO" e su quelli orizzontali, in alto ed in basso,
la scritta "FRANCO BOLLI
POSTALI", con caratteri alti 12,5 millimetri.
Su uno dei lati orizzontali vi era anche la sigla "PMF", acronimo
di "Pietro Miliani Fabriano", con lettere alte 8 millimetri.
Infine poteva essere presente anche una cifra, identificativa del numero
della forma.
E' evidente che se lo spostamento del foglio della carta, al momento della
stampa, avveniva in senso orizzontale potevano comparire nei francobolli
laterali lettere, o frammenti di lettere, provenienti dalle scritte
verticali. Viceversa in caso di spostamento verticale del foglio le lettere
interessate erano quelle delle scritte orizzontali.
Un
esempio di filigrana lettere proveniente da un foglio con
filigrana ruota del I tipo utilizzato per stampare nel 1949 il
20 lire per i centocinquant'anni dell'invenzione della pila di
Alessandro Volta.
Capovolte e speculari sono leggibili le lettere "PO"
di "POSTALI".
Diverse erano le scritte per la carta prodotta in bobine con le ruote del I
e del III tipo.
La bobina che entrava in stampa era già stata tagliata in due: aveva due piste ciascuna di dieci piccole
ruote. Le piste erano separate tra di loro dalla doppia scritta, posizionata
testa contro testa, "POSTE ITALIANE" che si ripeteva senza
soluzione di continuità.
Le lettere erano alte 7,5 millimetri e la distanza tra le due righe di
scritte centrali era di 3 millimetri.
La differenza tra le scritte della filigrana del foglio singolo e quella
delle bobine non era data solo dalle dimensioni, ma anche dal differente
carattere usato.
Sono
evidenti (oltre alle dimensioni) i differenti caratteri usati: a
sinistra "POST" di "POSTALI"
proveniente dalla filigrana per fogli singoli, a destra
"POST" di "POSTE" proveniente da
quella per bobine.
La frequenza con cui troviamo la filigrana lettere dipende molto dal formato
dei francobolli.
Infatti la distanza tra la base di due scritte è di circa 202 millimetri.
Le dimensioni di un foglio di francobolli di formato piccolo, tipo "Siracusana",
o di formato doppio, tipo "Espresso", è di 200 millimetri,
intendendo questa misura come la distanza tra le due dentellature esterne.
Basta uno spostamento dal centro della stampa di soli 2 millimetri, che le
lettere comincino ad entrare dentro i francobolli esterni.
Su
questo francobollo del 1949 per il secondo centenario della
nascita di Vittorio Alfieri sono chiaramente leggibili le
lettere speculari (da destra a sinistra) "PO" di
"POSTE" della filigrana per bobine.
Invece la stessa distanza di dentellatura per i francobolli di formato
maggiore, come il formato detto "Donizetti", è di 206 millimetri.
Quindi anche centrando la stampa del foglio, ci sono 4 millimetri di
filigrana che interessano i francobolli esterni.
E' evidente quindi come con questo formato sia più facile trovare la
filigrana lettere.
Un discorso simile può essere fatto per i francobolli per pacchi postali e
per pacchi in concessione, tenendo presente che in un primo tempo essi
furono prodotti in fogli da cento, dove la parte stampata misurava solo 150
millimetri e per trovare la filigrana lettere all'interno di una vignetta sarebbe
stato necessario un improbabile slittamento nella stampa di almeno 26 millimetri: infatti non
sono noti questi francobolli con frammenti di filigrana lettere.
Invece successivamente vennero stampati in fogli di quattro gruppi da
sessanta esemplari: con questa configurazione la larghezza del foglio, da
dentellatura a dentellatura, misurava 190 millimetri e quindi era necessario
uno spostamento di almeno 6 millimetri per veder comparire frammenti di
lettere.
Su uno dei bordi orizzontali del foglio, in filigrana, accanto alla scritta
"FRANCO BOLLI POSTALI", era presente anche un acronimo composto
dalle lettere, alte 8 millimetri, "PMF" (per Pietro Miliani
Fabriano).
Quando lo scostamento in verticale del foglio diventava molto rilevante,
queste piccole lettere potevano entrare in un francobollo.
Un
frammento di filigrana piccole lettere "PMF" sul 50
lire del 1949 per i centocinquant'anni dell'invenzione della
pila di Alessandro Volta.
Si tratta sempre di casi interessanti e di una certa rarità: nel 100 lire
"Democratica", ad esempio, sono noti solamente tre esemplari che
presentano la filigrana "PMF", ed in uno solo caso essa è
completa.
La filigrana cifra
Nei fogli con la filigrana corona del Regno, oltre alle scritte sui bordi,
oltre alle piccole croci nell'interspazio orizzontale (che divideva i gruppi
di coroncine) o nei bordi, oltre all'acronimo della cartiera, poteva essere
presente un numero in filigrana.
Questo numero probabilmente identificava la "forma" con cui
era stata fabbricata la carta. Era posto sullo stesso bordo con la sigla
della cartiera, ma simmetricamente rispetto alla scritta "FRANCO BOLLI
POSTALI".
Evidentemente quando lo scostamento del foglio in verticale diventava molto importante
questo numero poteva entrare nell'area di stampa ed interessare un
francobollo.
Qualcuno avrebbe visto la filigrana cifra anche in un francobollo stampato
su carta con filigrana ruota alata del I tipo e precisamente sul 20 lire per il
centocinquantenario dell'invenzione della pila di Alessandro Volta (1949) e
la cifra sarebbe il "21", secondo una citazione contenuta nel Catalogo
D'Urso già negli anni Sessanta del XX secolo.
La varietà, se esistesse veramente, sarebbe molto interessante.
Tuttavia chi è riuscito a vedere questo pezzo ritiene che, nonostante il
francobollo sia certificato da un noto perito italiano, il frammento di
filigrana visibile, pur assomigliando ad un "1", altro non sia che
una più plausibile "I".
Il fatto che la filigrana cifra fosse nota già almeno su francobolli
dell'inizio del Novecento, ha fatto ritenere a qualcuno che il
"numero" completo dovesse essere il "21".
In realtà la cifra "21" non è mai stata vista neppure sui bordi
del foglio.
Non si dispone dell'immagine della presunta varietà.
La filigrana piccola croce
A volte si può trovare nella carta prodotta in fogli singoli 50 x 60
centimetri con la filigrana ruota del I tipo un altro segno accessorio in
filigrana,
che era presente anche nei fogli con la filigrana corona del
Regno: si tratta della piccola croce.
La funzione di questi segni probabilmente era quella di "crocette di
taglio", o di guida per la rifilatura del foglio prima della stampa.
Non veniva tagliato un foglio alla volta, ma intere risme, e così capitava
che se il taglio era preciso sul primo foglio superiore quelli sottostanti,
fino all'ultimo, potevano presentare spostamenti di taglio anche
significativi. In questo modo poteva accadere che una di queste piccole
croci si trovasse più all'interno del foglio da stampare.
E' piuttosto rara trovarla nei bordi del foglio stampato, sicuramente è
più rara delle lettere: si può dunque ipotizzare che questi croci non
siano state sempre presenti in tutte le forniture di questa carta, ma
proprio per la rarità nel riscontrarle forse erano presenti solo per un
breve periodo o su una limitata fornitura di carta. Sul perché poi non ci
siano più state si possono solo formulare delle ipotesi: possono essere
state tolte volutamente, possono essersi distaccate accidentalmente per
usura della forma, possono essere state impiegate forme differenti, con o
senza le crocette.
Un
frammento di piccola croce in un francobollo della Repubblica
con filigrana ruota alata del I tipo: si tratta del 20 lire per
l'anniversario della pila di Alessandro Volta usato: sarebbe l'unico esempio
conosciuto con tale varietà (da
"La ruota alata" n. 53 luglio/settembre 2005).
Si accennava ad una certa rarità nel trovare traccia delle piccole
croci sui margini del foglio stampato. Da ciò deriva come conseguenza che
è ancora più raro trovare una croce, o frammento di essa, all'interno di
un francobollo.
Nell'immagine in alto, tratta dal n. 53 di luglio/settembre 2005 del
notiziario dell'A.F.I.S. "La ruota alata", è presentato un
francobollo che presenta all'interno un frammento di filigrana piccola
croce: si tratta del 20 lire per il centocinquantenario dell'invenzione
della pila di Alessandro Volta, usato.
Senza filigrana
Come è
spiegato per la filigrana corona, anche per la filigrana ruota alata
si devono prendere in considerazione francobolli privi di filigrana.
La mancanza di filigrana in un francobollo la cui stampa era prevista su
carta filigranata costituisce una varietà interessante.
Non si tratta di francobolli stampati per errore su carta non filigranata,
ma di un foglio di carta filigranata che è slittato in modo da essere
interessato dalla stampa dei francobolli anche sui bordi del foglio.
I bordi del foglio avevano sì le scritte in filigrana, ma anche zone prive
di filigrana.
Questa
striscia di sei del 20 lire per il centocinquantenario
dell'invenzione della pila di Alessandro Volta (1949) è stato
stampato sul bordo del foglio: gli ultimi quattro esemplari (a
destra) hanno la filigrana lettere piena, il secondo esemplare
(da destra) un piccolo frammento della lettera "F" (di
FRANCO"), mentre il primo esemplare è stato
stampato su una porzione del foglio completamente priva di
filigrana.
La maggiore o minore rarità di questa evenienza dipendevano, evidentemente,
dal formato della vignetta.
Si deve ricordare anche che, per la presenza degli interspazi tra i gruppi
di ruote capitava che uno o più francobolli potessero essere stampati a
cavallo dell'interspazio privo di filigrana: in questo caso si possono avere
(nel 100 lire "Democratica") esemplari con una sola ruota, o con
una porzione di ruota, o con frammenti di due ruote.