La
filigrana è descritta osservandola dal verso del francobollo (cioè dalla
parte non stampata) con la base rivolta verso il basso.
Come abbiamo visto, la filigrana
corona era stata progettata in modo che in ogni francobollo fosse
visibile almeno una coroncina. Potevano essere due in quelli di formato
doppio, oppure porzioni di corona in quelli di formato diverso (ad esempio i
pacchi postali).
Osservando l'immagine della disposizione della filigrana su un
foglio completo si può notare come le quattrocento coroncine che formano la
composizione sono circondate da scritte, diciture e altri simboli che
dovevano restare sui bordi del foglio, esternamente alle impronte dei
francobolli.
Poteva capitare che al momento della stampa un foglio non posizionato
correttamente o mal rifilato ricevesse la stampa dei francobolli anche su
una di quelle aree marginali.
In questo modo alcuni francobolli presentavano delle filigrane anomale.
La filigrana lettere
E' la più classica e la più comune di queste anomalie nelle filigrane.
Si presenta quando parte della composizione viene stampata decentrata ed i
francobolli risultano stampati in prossimità dei bordi del foglio, sopra le
scritte marginali della filigrana.
Si
riescono ad individuare le lettere "AN", parte delle
scritte in filigrana dei bordi del foglio, in questo francobollo
"Parmeggiani".
I due tipi di caratteri che si
possono trovare sulla filigrana lettere: in alto quello usato per la
filigrana dei fogli, in basso quello usato per la filigrana delle bobine.
Ancora
più evidenti in questi due particolari i due tipi di caratteri usati
(a sinistra per i fogli, a destra per le bobine).
Numerosi sono i francobolli del Regno che presentano la filigrana lettere ed
elencarli sarebbe troppo lungo: basti ricordare che interessano francobolli
stampati indifferentemente in litografia, tipografia, calcografia e
rotocalcografia. Per un elenco dettagliato si rimanda ai cataloghi
specializzati.
Per i francobolli in rotocalco c'è da osservare che le macchine per questo
tipo di stampa non erano alimentate a fogli singoli, ma da bobine di carta.
La filigrana di queste bobine era naturalmente continua e le scritte
marginali correvano lungo i bordi della bobina stessa e nell'interspazio
centrale.
Non sono comunissimi i francobolli che presentano una doppia filigrana
lettere, che comprende lettere provenienti dalle due righe di iscrizioni,
posizionate "testa contro testa" nell'interspazio centrale di
separazione dei tappeti di coroncine.
Proviene
da una stampa in rotocalco questa doppia fila di lettere in
filigrana dell'interspazio fra due campi di coroncine nella
bobina di carta. Sopra, capovolte, si leggono le lettere "STE"
di "POSTE"; sulla seconda riga, contrapposte, le
lettere "ALIA" di "ITALIANE".
Per completezza dobbiamo aggiungere che il carattere delle lettere può
essere di due tipi, dipendendo se il francobollo è stato stampato su fogli
oppure su una bobina di carta continua: nelle preparazione di questi due
formati di carta infatti sono state usate due filigrane diverse e con esse
due caratteri diversi per le scritte ai bordi.
La filigrana cifra
Nella riproduzione della filigrana di un foglio vediamo che non c'erano solo
le coroncine e le scritte marginali, ma vi erano anche altri simboli.
Tra questi spesso la cartiera apponeva un numero in filigrana per
identificare la "forma" con cui era fabbricata la carta.
Poteva quindi accadere che accidentalmente un francobollo risultasse
impresso in quella zona della carta e quindi fosse caratterizzato da una
filigrana rappresentante una cifra.
Un
numero "6" è l'unica filigrana su questo
20 centesimi Michetti arancio del 1917.
Non sono molto frequenti questi casi: sono note finora le cifre
"4", "5", "6" e "8" con filigrana
corona,
così segnalate fra i vari francobolli:
cifra "4": sul 20 cent. Michetti arancio con filigrana del 1917;
sulla serie per il VI centenario di Dante
Alighieri del 1921 e sul 40 cent. per il cinquantenario mazziniano del 1922;
cifra "5": sul 20 cent. Michetti arancio con filigrana del 1917 e
sul 25 cent. della serie per il VI centenario di Dante
Alighieri del 1921;
cifra "6": sul 20 cent. Michetti arancio con filigrana del 1917 e
sul 15 e 40 cent. per il VI centenario di Dante
Alighieri del 1921;
cifra "8": sul 20 cent. Michetti arancio con filigrana del 1917;
La filigrana cifra interessa anche la filigrana
ruota alata.
La filigrana piccola croce
Altri segni si possono osservare su un foglio completo con filigrana corona.
Uno di questi è la presenza di alcune piccole croci in filigrana poste
soprattutto nell'interspazio che divide i due gruppi superiori di cento
coroncine dai due gruppi inferiori.
Le croci non hanno trovato una collocazione costante: possono essere
quattro, ma anche 6; in questo secondo caso la prima e la sesta crocetta si
trovano tra le lettere "E" e "L" della parole
"DEL" che compone la scritta in filigrana "MINISTERO DEL
TESORO".
In genere queste crocette si allargano alle estremità dei quattro bracci:
le misure delle crocette poste all'interno dell'interspazio sono di circa 8
millimetri di larghezza e 9 millimetri in altezza. In caso di sei crocette,
quelle esterne, cioè la prima e la sesta, sono schiacciate in altezza,
essendo inserite tra le lettere "E" e "L": in altezza
misurano solo circa 5 millimetri.
Tuttavia queste misure cambiano quando cambia la dicitura marginale che
passa da "MINISTERO DEL TESORO" a "MINISTERO DELLE
FINANZE": le croci diventano ed in verticale misurano circa 12
millimetri. Le eventuali due croci esterne (nel caso di sei crocette) sono
al di fuori della scritta "MINISTERO DELLE FINANZE" e talmente sul
bordo che forse non sono neppure delle croci complete.
Per completezza bisogna aggiungere che queste non erano le uniche crocette
presenti nel foglio: dovevano essercene delle altre, che talvolta si notano
nei bordi superiore ed inferiore del foglio: la loro funzione, non essendo
mai stata esplicitamente dichiarata, presumibilmente era quella di
"crocette di taglio", o di guida nella rifilatura del foglio prima
della stampa.
Naturalmente non veniva tagliato un foglio alla volta, ma intere risme, e
così capitava che se il taglio era preciso sul primo foglio superiore,
quelli sottostanti, fino agli ultimi, potevano presentare spostamenti di
taglio anche significativi.
Talvolta può accadere che una di queste piccole croci compaia all'interno
di un francobollo, vuoi perché il foglio era stato mal rifilato, vuoi
perché era stato mal posizionato al momento della stampa.
Il più delle volte (ma non sempre) questo capitava con francobolli di
formato diverso da quello usuale, per il quale era stato progettato il
tappeto di coroncine.
La
filigrana piccola croce in questo francobollo da 5 centesimi per il
III anniversario della Vittoria sovrastampato 1 Lira nel 1924.
Diversi sono i francobolli su cui è stata rintracciata la piccola croce: su
tutti i valori della serie per il III anniversario della Vittoria, normale
(1921) e sovrastampata (1924), sul Michetti da 85 cent., limitatamente agli
esemplari sovrastampati per la Crociera Italiana del 1924 e cent. 7½ su 85
(1924) e su quello da 20 cent. violetto bruno del 1926 e sul Floreale da 25
cent. dello stesso anno. Per il loro particolare formato, la piccola croce
è rintracciabile anche su molti francobolli per pacchi postali.
Per una elencazione completa rimandiamo ai cataloghi specializzati,
ricordando che questa varietà di filigrana si riscontra anche su numerosi
francobolli delle Colonie italiane.
La filigrana coroncina
E' chiamata anche corona coricata.
Il disegno di questa corona è diverso da quello impiegato per i normali
tappeti di coroncine e si trova sulla carta per la stampa calcografica,
carta che non è filigranata in modo che compaia sui francobolli stampati.
I fogli di carta "non filigranata" in realtà presentano una
filigrana che ha solo una funzione di controllo e di rendicontazione dei
fogli consegnati e di quelli effettivamente stampati.
Questa filigrana compare esclusivamente sui bordi del foglio, in quell'area
cioè che normalmente non è destinata ad essere stampata.
Si tratta di una scritta «MINISTERO DEL TESORO» del tutto analoga a quella
che compare sui fogli con il tappeto di corone, preceduta e seguita dal
disegno di una piccola coroncina, che ha lo stesso orientamento della scritta.
Osservando il foglio normalmente, la scritta appare coricata su un lato ed
ovviamente coricata risulta anche la piccola corona, da cui l'altro nome con
cui è chiamata: "corona coricata".
In
questa striscia di tre esemplari del 60 cent. Giubileo di Vittorio
Emanuele III del 1925 sovrastampato per la
Somalia Italiana possiamo
vedere riunite assieme due varietà di filigrana: da sinistra l'esemplare normale senza filigrana, a
destra quello con la varietà
filigrana lettere (tra il bordo ed il francobollo, tagliata dalla
perforazione, è visibile la «O» finale di «MINISTERO DEL TESORO»), al centro quello con la varietà filigrana
coroncina, o corona coricata (a metà tra francobollo e bordo,
tagliata dalla perforazione). Per motivi di impaginazione il blocco è
presentato orizzontale: se fosse messo in verticale, secondo la
corretta posizione per visionare la filigrana dei francobolli, sarebbe
evidente perché viene chiamata anche filigrana "corona
coricata".
Naturalmente questa filigrana di controllo non doveva comparire sui
francobolli, ma poteva capitare che, o a causa di un errato posizionamento
del foglio al momento della stampa oppure a causa di una rifilatura mal
eseguita, una stampa decentrata facesse apparire questa coroncina.
Questa varietà può presentarsi tanto con la coroncina coricata a
destra che coricata a sinistra.
Con la filigrana coroncina sono noti i valori da 60 cent. e da 1 Lira della
serie Giubileo di Vittorio Emanuele III del 1925, anche nella versione
sovrastampata per le Colonie italiane.
Senza filigrana
Può sembrare strano, parlando di filigrane, prendere in considerazione i
francobolli che sono senza filigrana.
Ma anche la mancanza di filigrana può costituire una varietà, quando il
francobollo doveva essere stampato su carta filigranata.
Non si tratta che sia stata sbagliata la carta impiegata, ma più semplicemente che, per uno dei soliti motivi di
decentratura della stampa sul foglio, qualche francobollo sia stato impresso
in aree marginali del foglio dove non si trovavano né scritte né altri
simboli.
Il caso è così frequente che è inutile farne una lunga elencazione: in
genere i cataloghi riportano sotto il singolo francobollo, se è nota,
questa varietà.
Nello
schema vediamo le duecento coroncine che appartenevano ai due gruppi
superiori di un foglio intero, separate dall'interspazio privo di
filigrana. Con un tratteggio in verde è evidenziata la parte del
foglio che veniva utilizzata per la stampa dei francobolli per
espressi di Libia del 1921. In rosso è indicata la composizione di
cinquanta espressi: i francobolli della quarta colonna avevano di
norma una sola corona in filigrana, ma è evidente che uno spostamento
del foglio poteva far sì che i francobolli appartenenti all'ultima
riga potessero venire stampati su una zona di carta senza filigrana,
oppure con la filigrana piccola croce.
Un caso particolare
In un caso particolare, quello degli espressi di Libia del 1921, possiamo
osservare comportamenti diversi della filigrana rispetto al francobollo:
quegli espressi infatti avevano un formato diverso rispetto ai normali
espressi del Regno: la composizione di 50 esemplari misurava cm. 30,4 x 35,2
(contro i cm. 30 x 33,8 degli espressi del Regno). Questa differenza di
misura non permetteva che venissero stampati 4 gruppi di 50 francobolli con
il normale foglio di carta. Fu così che si utilizzò solo la parte
superiore del foglio per stampare un gruppo di 50 espressi, con grande
spreco di carta che veniva destinata al macero.
Un
espresso di Libia del 1921 appartenente alla quarta colonna
della composizione: risulta con una sola coroncina in filigrana,
in quanto stampato in parte sull'interspazio verticale non
filigranato del foglio, in parte sul gruppo di destra di corone.
La corona qui visibile apparteneva alla prima fila del secondo
gruppo.
Gli espressi calcografici così stampati possono presentare varie
combinazioni di coroncine: per lo più hanno due coroncine, ma quelli
appartenenti alla quarta fila risultano stampati in parte in corrispondenza
dell'interspazio verticale non filigranato, cosicché presentano una sola
coroncina.
Se poi il foglio era stato rifilato in modo leggermente diverso, gli
espressi della quarta colonna potevano avere due mezze coroncine, con
l'interspazio in posizione centrale. Tenendo presente che i francobolli
erano più alti del normale, se la rifilatura del foglio variava in
altezza, nell'ultima riga degli espressi di Libia possiamo trovare
esemplari senza filigrana ed esemplari impressi dove c'è la piccola croce
in filigrana.