La
filigrana è descritta osservandola dal verso del francobollo (cioè dalla
parte non stampata) con la base rivolta verso il basso.
Come
si presentava la filigrana ruota del I tipo in bobina: la bobina, che
comprendeva quattro piste di filigrana, veniva tagliata a metà (nel
senso indicato dalla linea rossa) prima di essere utilizzata per la
stampa.
La banda della bobina di
carta, dopo esser stata tagliata a metà, presentava due gruppi di
filigrane affiancate.
Come
si presenta un foglio intero di carta filigranata: le 400 ruote del I
tipo sono
suddivise in quattro gruppi di cento.
Se in queste pagine trovate la
filigrana ruota alata collocata nella sezione dedicata ai francobolli
italiani del periodo Repubblica, questo è dovuto solo per rispettare una
tradizione ed una consuetudine radicata da sempre.
In realtà sono poche le motivazioni che giustificano il considerare la
filigrana ruota alata come una filigrana del periodo repubblicano. Infatti
è una filigrana che nasce ed appare in periodo di Regno.
Non segna quindi alcun mutamento istituzionale, semmai è il risultato dell'attuazione
di un rinnovamento tra le carte valori italiane.
Filigrana ruota 1° tipo
Il primo francobollo che appare con questa filigrana nel maggio 1945, in periodo di
Luogotenenza del Regno, è quello da 1 Lira della serie Imperiale stampato a Roma con la vignetta modificata,
senza i fasci.
Le bobine con questa nuova filigrana arrivano a Roma nell'aprile del 1945
e sono prodotte con il metodo
"in piano" a Fabriano dalle Cartiere
Miliani: i contorni della filigrana sono poco definiti, sfumati e confusi.
Non fu fatto un grande sforzo per cambiarla: ci si limitò a sostituire le
coroncine con un altro disegno simbolico: «ruota della Fortuna», «segno
cabalistico», così è stata chiamata in alcuni decreti ufficiali,
anche se nel gergo delle maestranze del Poligrafico venne chiamata «la
lumachella» (per l'aspetto che assumeva quando veniva guardata
capovolta), ma alla fine prevalse il termine ruota alata con cui è
conosciuta ancora oggi. La filigrana della carta in bobine, come per la precedente versione con la
corona sabauda, prevedeva che ci fossero 40 ruote in senso orizzontale,
disposte su quattro piste di dieci ruote ciascuna, separate da interspazi.
Nei tre interspazi che separavano le quattro piste di filigrana correva la
dicitura "POSTE ITALIANE" in doppia fila, testa contro testa. La
stessa dicitura, in questo caso però su un'unica fila, si trovava anche sui due bordi
esterni della bobina.
L'altezza delle lettere era di 7,5 millimetri
La bobina veniva tagliata longitudinalmente a metà, al centro della
doppia fila di diciture testa contro testa "POSTE ITALIANE", in
modo che in macchina entrava una bobina con la prima e la seconda pista di
filigrana, oppure con la terza e la quarta pista.
Per completezza d'informazione c'è da dire che esiste un'eccezione a
questo modo di procedere: per stampare una parte di tiratura del
francobollo da 50 Lire di posta aerea del 1947 per il cinquantenario della
radio furono usate le due piste centrali della bobina, cioè la seconda e
la terza, effettuando quindi due tagli longitudinali alla bobina: tra la
prima e la seconda pista e tra la terza e la quarta pista.
Con questa filigrana in bobine furono stampati i francobolli in rotocalco
a cominciare, come già ricordato, dall'1 Lira Imperiale senza fasci di
Roma fino a quello per le celebrazioni vanvitelliane di Caserta del
febbraio 1952.
Questa filigrana venne approntata anche per fogli singoli, di formato cm.
50 x 60, da destinare alla stampa calcografica, anche se in realtà furono
poco usati ed ebbero impiego, ad esempio, per alcune
provviste del 100 Lire Democratica, stampate forse tra fine 1947 e nel
primo semestre del 1948, distribuite nel 1948 e 1949 e messe in vendita ed
utilizzate per l'affrancatura dal 1948 al 1950, per i due valori del 1949
dedicati ai 150 anni dell'invenzione della pila di Alessandro Volta, per
la serie dedicata al cinquantenario della morte di Giuseppe Verdi del 1951
e per il valore del 1952 emesso in occasione della XXX Fiera di Milano.
Per fabbricare i fogli singoli era stato utilizzato un vecchio impianto
che già aveva prodotto fogli di carta filigranata con la corona. Si
trattò di sostituire le coroncine con le ruote.
Il tappeto di ruote era diviso in quattro quarti di cento ruote ciascuna
(10 x 10) separati da interspazi privi di filigrana di 25 mm.
l'interspazio verticale e di 32 mm. quello orizzontale.
Sui bordi esterni del foglio, ripetute due volte come nelle composizioni
con le coroncine, le diciture in filigrana "FRANCO BOLLI
POSTALI" e "MINISTERO DEL TESORO" con caratteri alti mm.
12,5; inoltre la sigla "PMF", alta mm. 8, identificativa del
fabbricante della carta, Pietro Miliani Fabriano.
Tra i segni "accessori" in filigrana continuavano ad essere
presenti le piccole croci che si ritrovano piuttosto raramente sui bordi
del foglio stampato.
Se si paragona la rarità nel ritrovare, anche sui bordi, le crocette in
confronto alle più frequenti lettere, si può ipotizzare che queste croci
non furono sempre presenti in tutte le produzioni di questa carta, ma solo
in un periodo abbastanza breve: può essere che siano state volutamente
tolte, o che si siano distaccate accidentalmente, o che erano state
utilizzate differenti forme, con o senza crocette.
Almeno su una partita di questi fogli (sono state individuate con certezza
almeno due forniture) doveva essere impressa in filigrana la cifra
"21", indicante il numero della forma con cui era fabbricata la
carta, segnalata nel Catalogo D'Urso.
La
filigrana del 1° tipo in un francobollo del 1949 per il
centocinquantenario dell'invenzione della pila stampato su
fogli singoli.
La
filigrana del 1° tipo nel francobollo del 1949 per
l'inaugurazione del monumento a Mazzini a Roma stampato su
carta in bobina.
La lavorazione della carta "in piano"
porta come conseguenza un segno della filigrana poco nitido, con i
contorni sfumati e confusi.
Ruota
alata I tipo.
Le misure sono indicative in quanto il disegno della
filigrana è difficilmente misurabile con precisione: in primo
luogo il disegno "sfumato" rende difficile la
misurazione. In secondo luogo, soprattutto per i francobolli
stampati in calcografia, c'è da tenere presente il
comportamento instabile della carta nel quale giocano numerosi
fattori che portano come conseguenza variazioni significative
nelle dimensioni del foglio, e con esse deformazioni
dimensionali nella filigrana.
Le piccole ruote del I tipo risultano schiacciate ai lati: di conseguenza
si presentano leggermente ovalizzate ed allungate in verticale. Il mozzo
della ruota è decentrato verso l'attacco dell'ala.
Per un confronto diretto dei tre tipi di filigrana ruota alata, qui
sono affiancati i tre disegni ed anche le differenti posizioni che può
assumere la ruota alata in un francobollo.
La
distanza tra le ruote nella filigrana I tipo.
Nel tappeto di filigrana ruota alata del I tipo le piccole ruote sono
distanziate le une dalle altre di circa 8 mm. in senso verticale e di 7
mm. in quello orizzontale.
Il
tappeto di stelle II tipo per la carta prodotta in bobine da 90
centimetri presentava 44 piccole ruote per ogni riga senza alcuna
interruzione e senza diciture.
La filigrana ruota 2° tipo
Nel 1946 fu prodotta un altro tipo di carta dalla Cartiera Miliani a Pioraco.
Questa carta era destinata per la stampa dei francobolli calcografici per i
quali mal si prestava la precedente fornitura in bobine. Il primo francobollo che fu
stampato con questa carta fu il 100 lire Democratica.
Altri francobolli che furono stampati utilizzando questa carta furono, fino
a tutto il 1954, il 1.000 lire Campidoglio di posta aerea (1948), il 100 ed
il 200 lire Italia al Lavoro (1950), l'80 lire Leonardo da Vinci (1952), il
500 lire segnatasse (1952), il Cardinale Massaia (1952), il 1.000 lire
"Cavallino" per pacchi postali (1954), i due valori Marco Polo
(1954), il 100 e 200 lire Siracusana (1954) ed i due valori Vespucci (1954).
La
filigrana del II tipo nel francobollo per il centenario della
missione in Etiopia del Cardinale Massaia (il francobollo è
capovolto per mostrare la filigrana in questa pagina sempre con
lo stesso orientamento).
In questa carta le piccole ruote della filigrana si presentavano come un
tappeto continuo, senza interruzioni e senza diciture di alcun tipo.
Si contavano 44 ruote per ogni riga, nella larghezza del foglio intero che
era di 90 centimetri.
Le ruote risultano anche in questo caso ovalizzate, ma a differenza di
quelle del I tipo sono schiacciate in altezza (più larghe che alte).
Ruota
alata II tipo.
Anche in questo caso le misure devono considerarsi indicative,
per i motivi già detti nella didascalia all'illustrazione di
quella del I tipo.
Per un confronto diretto dei tre tipi di filigrana ruota alata, qui
sono affiancati i tre disegni ed anche le differenti posizioni che può
assumere la ruota alata in un francobollo.
La
distanza tra le ruote nella filigrana II tipo.
La carta veniva prodotta "in piano"
dalla cartiera in una bobina, larga appunto 90
centimetri, ed in questa forma arrivava nel Poligrafico dove il rotolo
veniva tagliato ogni 70 centimetri, in modo da ottenere dei fogli 90x70.
Con una successiva operazione di taglio, i fogli venivano tagliati a metà
riducendoli alla misura di 90x35 centimetri.
Un ulteriore taglio veniva effettuato prima di metterli in macchina: per
la stampa del 100 lire Democratica si provvedeva ad un unico taglio
verticale, in modo da ottenere due fogli del formato 45x35 centimetri,
pronti per la stampa.
Nel caso, ad esempio, dei francobolli della serie per il
centocinquantenario dell'invenzione della pila (Volta) destinati ad essere
sovrastampati per il Territorio Libero di Trieste, i tagli furono invece
due, in modo da ottenere tre fogli pronti per la stampa del formato 30x35 centimetri.
La filigrana ruota 3° tipo
E' l'ultima ad apparire.
La nuova carta è prodotta dalle Cartiere Miliani di Fabriano in bobine con
lavorazione "in tondo"
a partire dal marzo 1952. Il primo francobollo ad utilizzarla è stato
quello dedicato alla Mostra Internazionale del Francobollo Sportivo e gli
ultimi sono stati i pacchi in concessione del settembre 1955.
La
filigrana del III tipo nel francobollo da 60 lire per il centenario
dei primi francobolli di Modena e Parma.
La prime caratteristiche evidenti di questa filigrana sono il solco più
profondo ed evidente, i contorni più nitidi e ben marcati.
Inoltre la ruota appare quasi perfettamente tonda, il mozzo più centrato ed
i raggi più evidenti.
Anche il disegno dell'ala appare modificato.
Ruota
alata III tipo.
Anche in questo caso le misure devono considerarsi indicative,
per i motivi già detti nelle didascalie alle illustrazioni
precedenti.
Per un confronto diretto dei tre tipi di filigrana ruota alata, qui sotto
sono affiancati i tre disegni ed anche le differenti posizioni che può
assumere la ruota alata in un francobollo.
La
distanza tra le ruote nella filigrana III tipo.
Questo tipo di carta in bobine presentava, analogamente a quella con la
filigrana ruota alata del I tipo, le solite quattro piste di piccole ruote
separate dalle scritte in continuo «POSTE ITALIANE» con lettere alte 7,5
millimetri. La bobina poi veniva tagliata verticalmente prima di andare in
macchina per la stampa.
I tre tipi a confronto e le otto
posizioni della filigrana
In precedenza abbiamo trattato le caratteristiche dei tre tipi di ruota
alata.
Può essere utile raffigurarle assieme per cogliere visivamente, a colpo
d'occhio, le peculiarità dei tre disegni, avvertendo che non è
infrequente trovare nella realtà alcune piccole difformità, dovute a
rotture o logoramento del "ballerino" ed a conseguenti
riparazioni: tutte operazioni che venivano eseguite artigianalmente a
mano.
I
tre tipi di piccole ruote utilizzati per la filigrana ruota alata a
confronto: da sinistra a destra il I tipo, il II tipo, il III tipo.
Il foglio poteva essere inserito nella macchina da stampa in quattro
diversi modi: in due versi differenti (con una faccia oppure con l'altra)
ed in due sensi differenti (con un lato in alto oppure girato in
basso).
Il disegno della filigrana è un disegno asimmetrico.
Questi due fatti comportano che osservando il francobollo dal verso (cioè
dalla parte non stampata) la piccola ruota può presentarsi in quattro
modi diversi secondo come era stata introdotta la carta nella macchina da
stampa.
Se poi consideriamo che la composizione con le vignette dei francobolli
poteva essere collocata nella macchina da stampa, secondo il formato, in
senso orizzontale oppure verticale (e di conseguenza presentare rispetto
alla carta le vignette diritte oppure coricate), è facile comprendere che
osservando la filigrana di un francobollo dal verso, con la base rivolta
in basso, i quattro modi con cui si possono vedere le ruote si
moltiplicano per due e diventano otto.
Otto sono quindi le posizioni in cui possiamo trovare la filigrana ruota
alata su di un francobollo.
Qui sopra sono rappresentate le quattro posizioni base in cui si può
trovare la filigrana secondo come era stata introdotta la carta nella
macchina da stampa.
Per ogni posizione sono mostrati due formati di francobolli, formato doppio
orizzontale, tipo" espresso", e formato piccolo verticale tipo "Siracusana".
Dalla prima riga a sinistra alla seconda riga a destra.
Prima riga:
due francobolli con filigrana verticale diritta destra, o centrale normale
destra (anche normale destra, ND);
due francobolli con filigrana verticale diritta sinistra, o centrale normale
sinistra (anche normale sinistra NS).
Seconda riga:
due francobolli con filigrana verticale capovolta sinistra, o centrale
capovolta sinistra (anche capovolta sinistra CS). Per come si presentava,
era detta «la lumachella» tra le maestranze del Poligrafico;
due francobolli con filigrana verticale capovolta destra, o centrale
capovolta destra (anche capovolta destra CD). Anche questa posizione era
detta «la lumachella» dai tecnici del Poligrafico.
Adesso sono rappresentate le stesse posizioni di filigrana come appaiono in
francobolli che sono stati stampati "coricati" (cioè ruotati di
90° a destra o a sinistra) rispetto alla direzione della carta ed
all'orientamento della filigrana.
Come esempio sono stati presi anche in questo caso due formati di
francobolli, un formato doppio verticale, tipo "Italia al lavoro",
ed un formato piccolo orizzontale, tipo "segnatasse".
Dalla prima riga a sinistra alla seconda riga a destra.
Prima riga:
due francobolli con filigrana laterale destra bassa, o destra bassaa (DB);
due francobolli con filigrana laterale destra alta, o destra alta (DA).
Seconda riga:
due francobolli con filigrana laterale sinistra alta, o sinistra alta (SA);
due francobolli con filigrana laterale sinistra bassa, o sinistra bassa (SB).
Non si può dare una regola generale su quale tipo di filigrana è più
pregiato degli altri. Dipende dalla tiratura del francobollo. Basti pensare
che, ad esempio, quasi tutte le tirature del 60 lire Marco Polo del 1954
furono stampate con la filigrana ruota del II tipo capovolta sinistra; solo
pochi fogli furono stampati con la carta posizionata in modo da avere la
filigrana capovolta destra o addirittura normale destra. Questi ultimi sono
naturalmente più pregiati.
I cataloghi specializzati danno dei buoni riferimenti sulla rarità dei
diversi orientamenti della filigrana.