E' reato introdurre nei confini
dello Stato, acquistare, detenere o mettere in circolazione francobolli
contraffatti, anche non in corso, ma che hanno avuto corso legale,
emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri.
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Questa
falsificazione prese di mira il francobollo di posta prioritaria (millesimato
2004) nella versione apparsa nel marzo 2004.
La falsificazione venne individuata a metà 2008, anche se non si può
escludere che sia stata spacciata già in precedenza.
Come vedremo si tratta di una falsificazione quantomeno "strana". |
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Prioritario
€ 1,40 (2004).
Sassone n. 2748
Unificato n. 2774B
Cei n. 2646
Bolaffi (numerazione 2002) n. 2853 (non distingue le tirature)
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Falso.
Sassone n. --
Unificato n. --
Cei n. --
Bolaffi n. --
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Il
francobollo prioritario da € 1,40 emesso, senza millesimo e senza
etichetta di posta prioritaria, il 7 febbraio 2007 e stampato in fogli
da 50 esemplari. I falsari si attennero a questo tipo di
impaginazione, nonostante avessero imitato la vignetta del prioritario
con millesimo 2004 che era stato stampato con l'etichetta «postaprioritaria/Priority
Mail». |
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Il francobollo di posta prioritaria da
€ 1,40, emesso per la prima volta il 2 gennaio 2004, si rese necessario a
seguito del cambio tariffario che entrò in vigore il 1° gennaio 2004.
Fino a quella data infatti la tariffa per un invio normalizzato di secondo
porto fino a 100 grammi, o un invio non standard fino a 20 grammi in paesi
della "Zona 1" (che all'epoca comprendeva Italia, Europa e Bacino
del Mediterraneo) era stata di € 1,24, servendosi del servizio
prioritario.
Dal 1° gennaio 2004 venne fissata in € 1,40, con la modifica della
destinazione (che divenne solo per l'interno) e del peso (il secondo porto
si fermava a 50 grammi).
Successivamente, a seguito del decreto del 12 maggio 2006, con € 1,40 si
poteva fare una spedizione di posta prioritaria per l'interno di formato
"P" (piccolo) standard da 21 a 50 grammi, oppure di formato
"M" (medio) standard fino a 50 grammi, oppure di formato
"E" (extra) standard o di qualunque altro formato non standard
ammesso fino a 20 grammi.
Così il 10 gennaio 2004 venne emesso il primo francobollo di posta
prioritaria da € 1,40 con millesimo 2004; nel marzo dello stesso anno vide
la luce la versione
stampata in rotocalco e successive ristampe ci furono con il millesimo
2006 per arrivare alla versione del 7 febbraio 2007 stampata senza millesimo
e senza l'etichetta blu «postaprioritaria/Priority Mail».
Probabilmente i falsari presero di mira in ritardo questo valore, quando si
accorsero che, dopo quello da € 0,60, era il più utilizzato dagli utenti:
infatti bastava spedire una corrispondenza che superasse, anche di poco, i
20 grammi per entrare in questo scaglione tariffario.
La cosa strana è che il valore imitato sembrerebbe essere quello del 2004,
con l'anno indicato sotto la vignetta, tra le scritte "in ditta".
Ma il francobollo da € 1,40 con il millesimo 2004, sia quello apparso il
10 gennaio stampato con la Gallus R200, sia quello messo in circolazione a
marzo dello stesso anno stampato con la Goebel brm-t 350p, venne
confezionato con stampata, nella parte inferiore, l'etichetta adesiva in
colore blu reflex con le scritte in negativo «postaprioritaria/Priority Mail».
L'imitazione invece non reca l'etichetta blu ed è stampata in fogli da
cinquanta esemplari, come avveniva per questo francobollo a partire dal 7
febbraio 2007.
Evidentemente i falsari si adeguarono alla nuova impostazione che avevano
assunto i francobolli prioritari, trascurando di eliminare il millesimo che
così restò quello del 2004.
Al di là di questo particolare, l'imitazione risulta complessivamente ben
riuscita e poteva facilmente
sfuggire agli addetti postali che vedevano sfilare sotto i loro occhi
milioni di pezzi di corrispondenza ed in questo modo riusciva ad ottenere lo
scopo, cioè di ingannarli per frodare la posta.
Si deve tenere presente che gran parte della lavorazione della
corrispondenza era ormai automatizzata ed il contatto fisico tra l'uomo ed
il pezzo postale ridotto al minimo. |
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Il problema che non riuscirono a risolvere i falsari fu quello della vernice
interferenziale, una vernice di sicurezza la cui produzione è piuttosto
complessa e probabilmente anche la commercializzazione era controllata.
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Originale:
guardando con la giusta incidenza della luce appare la vernice
interferenziale cangiante verso l'oro. |
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Falso:
sul sigillo con la «P» non c'è vernice interferenziale e si nota
che i chiaroscuri sono ottenuti con un'evidente retinatura. |
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Originale:
il sigillo con la «P» è disegnato con dei mezzi toni che evidenziano le
ombre. A questo ingrandimento non si vede il retino. |
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Questa vernice ha la particolarità di essere trasparente, praticamente
incolore, e consente di vedere la stampa sottostante.
Diventa visibile osservata sotto una particolare angolatura ed allora,
grazie alla giusta incidenza della luce, si presenta con riflessi intensi
che possono variare dall'oro all'argento, ma anche di altri colori, secondo
la sua composizione.
Nei francobolli di posta prioritaria la vernice interferenziale venne
applicata a forma di disco sopra il sigillo centrale contenente la «P»
e dà una risposta dorata alla luce, quando osservata con la giusta
angolazione.
Una prima differenza che si può
subito notare, anche ad occhio nudo, è la mancanza della stampa della
vernice interferenziale nelle imitazioni.
Restando nella parte centrale della vignetta troviamo delle significative
differenze nel sigillo che reca impressa la lettera «P».
Dalle due immagini del centro con la «P» del falso (qui sopra) e
dell'originale (a fianco) balza agli occhi un'altra particolarità che
consente di distinguerli: il retino usato per ottenere le mezzetinte ed i
chiaroscuri per dare spessore al disegno del sigillo con giochi di luci e di
ombre è molto più largo nell'imitazione che nell'originale.
Ovviamente il retino è presente anche nel francobollo, ma bisogna spingersi
ad ingrandimenti maggiori per distinguere quello impiegato nella stampa in
rotocalco (qui sotto a sinistra) da quello usato per l'imitazione in offset
(qui sotto).
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Originale:
particolare del retino rotocalcografico per il sigillo centrale con
la «P». |
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Falso:
particolare del retino della stampa offset per il sigillo centrale
con la «P». |
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Il
differente retino è distinguibile anche sullo sfondo verde e consente di
passare dal verde pallido e tenue dell'area centrale alla tonalità più
intensa delle zone periferiche.
Queste sfumature di colore sono ottenute con una maggiore o minore ampiezza
dei puntini che costituiscono il retino. Analogamente a quanto accade con
il sigillo con la «P», i punti della stampa in rotocalco del
francobollo originale sono più minuti rispetto all'imitazione in offset,
come viene evidenziato dal confronto che segue.
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In
alto il retino del rotocalco (francobollo originale), in basso
il retino dell'offset (imitazione): è evidente la differenza
tra i due retini. |
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Anche la cornice dorata si presenta differente: tralasciando la qualità e
le caratteristiche del colore oro, nell'originale l'oro è ben coprente ed
i bordi risultano frastagliati mentre nell'imitazione sono più netti.
Inoltre l'oro della falsificazione risulta meno coprente nei confronti del fondo verde che è
di dimensioni maggiori rispetto alla cornice.
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Originale:
il colore oro, ben coprente, si presenta frastagliato sui bordi. |
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Falso:
il colore oro è poco coprente ed i bordi sono più netti e precisi. |
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Tra
le differenze del disegno più significative ci limitiamo a segnalarne
solo alcune: la prima riguarda la forma del simbolo dell'Euro «€».
Il simbolo risulta ovalizzato, schiacciato, mentre quello originale è
coincidente con una porzione di circonferenza.
Sempre nelle immagini sottostanti possiamo notare la virgola che separa le
unità dai decimali nell'indicazione del valore «€ 1,40»:
nell'originale la virgola è un semplice tratto cuneiforme inclinato,
privo di testa; nell'imitazione invece la virgola è leggermente ricurva
ed ha una testa quadrata.
Continuando a commentare le immagini sottostanti, che mettono a confronto
l'originale (a sinistra) con l'imitazione (a destra) possiamo osservare
che i segmenti del tratteggio orizzontale sono più grossi come anche le
lettere.
Nell'originale tutte le scritte in nero risultano meno nitide, in quanto
sono retinate e la retinatura seghetta i bordi; nella falsificazione
invece manca questa retinatura ed i bordi sono più precisi. |
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Alcune
differenze grafiche: notare nell'originale la forma del simbolo
dell'Euro, della virgola e le dimensioni del tratteggio. |
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Nel
falso sono differenti il simbolo dell'Euro (schiacciato ed
ovalizzato), la virgola (con la testa quadra) ed il tratteggio (più
grosso). |
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Altre differenze sono riscontrabili
nella scritta "in ditta". Qui è evidenziata la forma diversa
della «R» di «ROMA»: la "gamba" nell'imitazione
è decisamente inclinata verso l'esterno mentre nell'originale
l'inclinazione è più contenuta (è quasi verticale e scende giù
diritta).
Anche su questo particolare della scritta "in ditta" si può
osservare la retinatura delle lettere (composte da piccoli punti) mentre
nella falsificazione la stampa risulta differente.
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Originale:
nella scritta "in ditta" la gamba della «R» di «ROMA»
scende diritta. Le lettere, poco definite, sono composte da tanti
puntini. |
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Falso:
nella scritta "in ditta" la gamba della «R» di «ROMA»
è inclinata verso l'esterno. La stampa delle lettere è diversa e
più definita. |
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Trascuriamo
altre diversità che si riscontrano negli elementi a stampa per portare
all'attenzione un altro elemento che consente, da subito, di riconoscere
il falso dall'originale.
Si tratta della differente "dentellatura". Si usa
impropriamente il termine dentellatura in quanto la vera dentellatura è
il risultato della separazione dei francobolli lungo la linea di
perforazione.
Nel caso di questi francobolli autoadesivi non c'era perforazione in
quanto erano stampati su un foglio adesivo che riceveva la fustellatura
per permetterne il distacco.
In realtà la fustellatura poteva anche essere lineare, ma probabilmente
si volle dare l'effetto di dentellatura per far assomigliare questi valori
postali di più a "francobolli" che a "etichette".
La fustellatura ondulata imitava una dentellatura a passo 11.
Nell'imitazione questa fustellatura risulta molto più allungata, larga e
piatta ed il passo è vicino a quello di una dentellatura 6½! Più che ad
una dentellatura assomiglia maggiormente ad una ondulazione. E'
completamente diversa da quella usata per le altre falsificazioni dei
francobolli prioritari.
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Le
due dentellature a confronto: in alto quella originale, con
un'ondulazione più profonda, in basso quella dell'imitazione, più
"piatta" (i colori sono leggermente alterati per aumentare
il contrasto ed evidenziare il taglio della fustellatura) |
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Nell'originale
gli angoli della dentellatura sono simmetrici rispetto ai lati adiacenti,
cosa che non accade nelle imitazioni.
La fustella usata per i falsi risulta di fattura artigianale: infatti non
sono tutte uguali, ma vennero costruite una per una.
In tal modo gli angoli sono tutti diversi. |
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Originale:
l'angolo della dentellatura risulta simmetrico. |
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Falso:
l'angolo della dentellatura risulta asimmetrico. |
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Due
imitazioni del prioritario da € 1,40 che, unitamente ad un falso del
60 centesimi senza millesimo, affrancavano la raccomandata con avviso
di ricevimento spedita il 5 novembre 2008 dall'ufficio succursale n.
49 di piazzale Nigra di Milano. |
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La notizia di questa falsificazione
circolava nell'ambiente filatelico già nell'estate del 2008 e forse anche
prima, ma venne resa pubblica nel novembre di quell'anno in occasione del
rinvenimento di una raccomandata con avviso di ricevimento affrancata per
€ 3,40 mediante l'utilizzo di due di questi falsi prioritari da € 1,40
accompagnati da un falso
prioritario da € 0,60 (senza millesimo).
L'affrancatura, composta esclusivamente da francobolli falsi, il 5 novembre
2008 passò
inosservata agli impiegati dell'ufficio postale di Milano 49 di piazzale
Nigra n. 1.
Non è numerosa la corrispondenza rintracciata, viaggiata regolarmente per
posta, recante questa falsificazione, forse perché furono presto scoperti
due rivenditori a Milano riforniti di queste imitazioni.
Oltre alla corrispondenza lombarda siamo a conoscenza dell'uso di questo
falso in Toscana e, ci è stato detto, anche in Emilia Romagna.
Alcune di queste corrispondenze sono certamente di natura filatelica.
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Busta
di secondo porto spedita da Figline Valdarno (Firenze) il 17 maggio
2011 apparentemente per Badia a Settimo (Scandicci, Firenze)
affrancata con una falsificazione del francobollo prioritario da €
1,40. |
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