A San Samuele.
Questi luoghi traggono nome da un teatro che oggi non esiste più, essendo
stato demolito nel 1894.
Questo teatro venne fatto costruire nel 1655 da Giovanni Grimani e già da
subito ebbe una certa difficoltà ad affermarsi ed a prendere piede,
nonostante la profusione di mezzi che vi riversava il Grimani, forse perché vi
si rappresentavano spettacoli di prosa.
Appena sei anni dopo averlo costruito, nel 1661 Giovanni Grimani
rappresenta ai X Savii alle Decime le difficoltà che incontrava a
mantenere: «...un Theatro, dove alcuni anni sì et alcuni no si recita
Commedia...».
Come
si presentava l'interno del teatro di San Samuele in un
dipinto di Gabriel Bella (circa 1730-1799) dopo il rifacimento
del 1747-48.
Il
ramo della calle del Teatro, che sorgeva al posto dell'edificio
sulla sinistra, adibito a scuola.
Il Grimani lamentava le
difficoltà e le ingenti spese che incontrava per mantenere in funzione il
teatro «...nel quale ho fatto grossissime spese per fabbricarlo et
convengo di farne di continuo per far che vi sia recitato con spese ancora
di donativi eccessivi a Comici et altri, che anco alle volte mi riesce
vano per non avere incontro de Comedianti, onde bisogna star sempre col
dannaro alle mani, et con risegno che tutto vada...».
Verso la fine del Seicento subì un restauro e cominciò ad ospitare anche
drammi musicali.
Un
"nizioleto" che ricorda l'antico teatro.
Tra il 1737 ed il 1741, Carlo Goldoni (1707-1793) ne ebbe la direzione rappresentandovi,
anche in seguito, proprie commedie.
Nel 1746 Giacomo Casanova (1725-1798) ritornato a Venezia, per guadagnarsi
da vivere suonava il violino nel teatro dei Grimani dei quali, secondo
una vox populi, sarebbe stato discendente illegittimo nato da una
relazione tra la madre, Zanetta Farussi (1707-1776), e Michele Grimani
(1697-1775), proprietario del teatro.
Un incendio lo distrusse il 30 settembre 1747, ma venne ricostruito ed
ingrandito per opera di Antonio Codognato e riaperto il 22 maggio 1748 con
la rappresentazione dell'"Ipermestra" del Metastasio (1698-1782)
con le musiche di Ferdinando Bertoni (1725-1813), opera che ebbe un notevole
consenso di pubblico anche per merito degli scenari dipinti da Giovanni
Battista Moretti, (di origini bolognesi, notizie tra il 1732 ed il 1763)
che teneva bottega a Venezia, a Santa Sofia.
Nel 1766 i Grimani, come quasi tutta la nobiltà veneziana, attraversavano un periodo di difficoltà finanziarie
che, inevitabilmente, si ripercuoterono sulla gestione del teatro che
venne venduto ad una societas costituita allo scopo nel 1770.
Chiuso agli inizi dell'Ottocento, venne riaperto per breve tempo nel 1819.
Dopo alcune vicissitudini nella proprietà (nel 1830 fu messo in vendita
dal Comune che poi ne tornò proprietario)
fu acquistato nel 1853 dall'impresario veronese Giuseppe Camploy
(1794-1890), mercante di musica e di pianoforti a Venezia.
Questi ne fece un profondo restauro, dotando il teatro anche della moderna
illuminazione a gas.
Riaperto, seguirono alcune fortunate stagioni teatrali ma a partire dal
1871-72 iniziò un inesorabile e veloce declino che ne determinò la
chiusura definitiva nel 1876.
Il
teatro Camploy (già Grimani) prima della sua demolizione nel
1894.
Alla morte del Camploy, il teatro passò in eredità al comune di Verona,
quindi fu acquistato da quello di Venezia (sindaco Riccardo
Selvatico) che lo demolì per far
sorgere su quest'area un edificio atto ad ospitare una scuola elementare
comunale, progetto che era stato approvato nella seduta del 17 maggio 1893.
Il progetto non interessò solo la costruzione dell'edificio, ma anche gli
accessi: fu costruito un ponte sul rio del Duca e furono garantiti varchi
separati per le classi maschili (verso la corte del Duca) e femminili
(sulla fondamenta del rio del Duca, oggi fondamenta delle Scuole, e
addirittura sul vicino campo della Vida).
L'antica
insegna «SCUOLA COMUNALE MASCHILE» è ancora visibile.
Nel 1894 la scuola era di fatto già quasi completata: mancavano gli
ultimi dettagli, quali riscaldamento per il quale venne
adottata la soluzione più costosa (a vapore) ma già positivamente sperimentata
nell'Ospedale Civile, l'acqua corrente, i campanelli elettrici, i servizi
igienici, l'arredamento ed i materiali didattici.
La scuola venne inaugurata nel 1895 dal sindaco Filippo Grimani, che era
subentrato al Selvatico.
La scuola di S. Samuele venne scelta, assieme alla Gasparo Gozzi, a
rappresentare il Comune di Venezia all'Esposizione di Parigi del 1900.
Nel 1935 venne intitolata ad Angelo Scarsellini (1823-1852), patriota italiano
martirizzato a Belfiore.
Nel 1984 è diventata Scuola Media Dante Alighieri e quindi il 1°
settembre 2013 Istituto Comprensivo Dante Alighieri dove, alle scuole
Bruno Munari, Renier Michiel, Duca d'Aosta, Andrea Palladio e Dante
Alighieri, si sono aggiunte quelle dell'Istituto Comprensivo Armando Diaz
(Maria P. Pascolato, Gasparo Gozzi e Pier Fortunato Calvi).