Il
francobollo del quale ci intratteniamo in questa paginetta è molto spesso
denominato "inverted swan" (cigno capovolto).
Ma una lunga ricerca, condotta da eminenti studiosi che si sono succeduti
in oltre cento anni, ha dimostrato che ad essere stata capovolta per
errore non fu l'immagine centrale del cigno, ma la cornice con le
indicazioni postali ("inverted frame").
Per un ulteriore approfondimento, rinviamo alla lettura degli articoli di
Brian Pope "Western Australia: Further Light on the 4d. and 1/
Litographs" in "Philately from Australia", marzo 1978, e
del dottor T. Debney "Western Australia" in "The London
Philatelist", novembre-dicembre 1978.
La varietà di un centro capovolto in
un francobollo è sempre molto affascinante e filatelicamente interessante.
In genere la ritroviamo su quei francobolli che richiedono almeno due
passaggi durante il processo di produzione: possono essere due operazioni di
diversa natura, come la stampa della cornice e l'impressione a rilievo del
disegno centrale (è successo, ad esempio, per i francobolli per stampati
del Regno di Sardegna da 1 e 2 centesimi del 1° gennaio 1861 e per alcuni francobolli delle
Province Napoletane del 14 febbraio 1861) oppure può
trattarsi di due passaggi nella macchina per la stampa a due colori
(accadde, ad esempio, per il francobollo indiano da 4 annas del 1854 e per
quello americano di posta aerea da 24 centesimi del 1918, il cosiddetto "inverted
Jenny").
Due
esemplari del 4 annas indiano con l'effige capovolta su una
busta diretta a Venice. L'eccezionale
reperto faceva parte della collezione di Thomas Keay Tapling
(1855-1891) che lo acquistò da Emilio Diena per 32 sterline
nel 1890. Oggi la collezione Tapling è conservata presso la British Library di
Londra.
Per errore poteva capitare che un foglio, o un gruppo di fogli, dopo aver
ricevuto la prima stampa, fosse stato rimesso in macchina o lavorato ruotato
di 180°.
L'addetto al controllo della produzione aveva il compito di scartare questi
fogli dove un'immagine era capovolta rispetto all'altra. Abbiamo
testimonianza, ad esempio, che durante la produzione del 24 centesimi di
posta aerea americano furono scartati e distrutti tre fogli di "inverted
Jenny". Tuttavia un foglio, per disattenzione, sfuggì al controllo
e venne regolarmente messo in vendita da un ufficio postale.
Naturalmente un foglio intero di francobolli e non un singolo esemplare
avrebbe presentato questo errore di stampa.
Il "cigno capovolto" ("inverted swan"), come un
tempo veniva chiamato il 4 pence del Western Australia (Australia
Occidentale), inizialmente rappresentava un errore inspiegabile, trattandosi
di un francobollo stampato con un unico passaggio litografico.
Il primo
francobollo del Western Australia raffigurava un cigno nero, simbolo
della colonia.
A dimostrazione di questo, esiste la
corrispondenza intercorsa tra quello che è stato probabilmente il primo possessore di questa
varietà ed un esperto filatelista, autore del catalogo "A Hand
Catalogue of Postage Stamps for the use of Collectors" (prima
edizione dicembre 1862). R. U. Pegg, trovandosi di fronte a questo errore e non sapendosene spiegare
l'origine (e forse ipotizzando che si trattasse di un falso) scrisse al noto
studioso dottor John Edward Gray spedendogli l'esemplare per avere un
parere.
Ma anche il dottor Gray non seppe dare una spiegazione ed il 26 aprile 1863
così rispose: «Vi ringrazio per avermi sottoposto in visione il
francobollo del "cigno". Non lo avevo mai visto prima e non
comprendo come abbia potuto verificarsi un capovolgimento del cigno.
Distinti saluti. J. E. Gray».
Ma prima di procedere oltre nella storia, sarà opportuno raccontare come
avvenne la stampa e l'emissione del 4 pence del Western Australia.
Il primo francobollo dell'Australia Occidentale fu un penny nero, ma non recava l'effige della Regina Vittoria, bensì quello che
era diventato il simbolo tradizionale dello Stato , utilizzato anche nella
bandiera e nello stemma, cioè un cigno nero.
Il cigno nero popolava (e popola ancora oggi) i fiumi ed i laghi
australiani: attorno ad uno di questi fiumi (lo Swan River, fiume del cigno)
sorse la prima colonizzazione del Western Australia che si chiamò appunto
Swan River Colony: costituì le basi su cui sorsero Perth e Fremantle.
Il francobollo rappresentava il cigno australiano, entro una cornice, e
venne stampato a Londra in calcografia da Perkins Bacon & C.
Il conio originale era stato inciso da William Humphrys e la sua
duplicazione avvenne con il metodo della ruletta con la quale venne
preparata la lastra da stampa con 240 vignette disposte in 12 file
orizzontali di 20.
Il
francobollo da 1 scellino stampato localmente in litografia
modificando il disegno della cornice di quello calcografico da 1 penny
stampato in Inghilterra.
Nell'autunno del 1853 la Perkins Bacon & C. spedì alle autorità
postali del Western Australia un milione di francobolli da 1 penny, la
tavola, la macchina da stampa (calcografica), l'inchiostro, la colla oltre
alla carta filigranata utile per stampare altri due milioni di pezzi.
Dopo l'arrivo dei francobolli, ci si rese conto che non era sufficiente
disporre dell'unico taglio da 1 penny e, per ovviare alla mancanza di
altri valori, rapidamente e senza attendere nuove forniture dalla lontana
Londra, si decise di stampare localmente altri francobolli da 4 pence e da
uno scellino, presso lo stabilimento litografico di Perth.
La stampa litografica era un procedimento assai semplice e veloce, più
facile da realizzare rispetto ad una nuova stampa calcografica.
Il
francobollo da 4 pence stampato localmente in litografia
modificando il disegno della cornice di quello calcografico da
1 penny stampato in Inghilterra.
Per quanto riguarda il nuovo valore da 4 pence (che è quello che ci
interessa nella nostra storia) il litografo Horace Samson nel 1854 stampò
con un inchiostro speciale, usando la lastra calcografica originale, un
gruppo di sessanta esemplari (12 file orizzontali di 5 vignette) su una carta da
riporto. La carta venne posata su una pietra litografica e con un
passaggio sotto il torchio ottenne il trasferimento delle sessanta
immagini sulla pietra.
Naturalmente le vignette presentavano ancora sulla cornice il valore da 1
penny.
Samson cancellò quindi le sessanta cornici dalla pietra litografica
utilizzando un'abbondante soluzione di acido nitrico (il procedimento in
realtà è un po' più complesso, ma non è il caso in questa sede di
entrare nei dettagli). Aveva disegnato nel frattempo una nuova cornice con
il nuovo valore dalla quale ricavò sessanta riporti che collocò manualmente
sulla pietra attorno ad ogni cigno.
Alla fine, con un altro passaggio sotto il torchio, trasferì
definitivamente le nuove cornici sulla pietra litografica.
Dalla piccola pietra con sessanta impronte complete di cornice, nel luglio
1854 Samson ricavò la pietra da stampa dove il blocco di sessanta venne
riportato quattro volte ottenendo così la composizione di 240 vignette.
L'operazione, per quanto accurata, produsse tuttavia alcune piccole
varietà dovute ad errori di riporto, come la parola «AUSTRALIA»
accorciata in altezza, la parola «PENCE» che si legge come «PEICE»,
le lettere «CE» di «PENCE» eccessivamente ravvicinate.
In quel luglio 1854 furono stampati 100 fogli (24.000 francobolli), ma ne
vennero distribuiti solo 38 (9.120 francobolli) non essendo riuscita bene
la stampa degli altri (o a causa di altri problemi riscontrati).
Dalle osservazioni compiute, Brian Pope si convinse che in quella tiratura
ancora non comparisse il "cigno capovolto", o meglio la cornice
capovolta ("inverted frame").
Il 18 luglio 1854 il litografo Horace Samson venne sostituito da Alfred
Hillman.
Nel gennaio 1855 si era resa necessaria una nuova fornitura del 4 pence,
destinato soprattutto ad affrancare corrispondenza diretta all'estero. Martedì 2 gennaio Hillman ne iniziò la stampa, ma si fermò dopo aver
stampato appena tre fogli.
Non conosciamo i reali motivi di questa interruzione del lavoro: tra le
varie ipotesi c'è quella che la pietra da stampa di 240 esemplari si
fosse rotta o danneggiata gravemente.
Hillman ricorse quindi alla pietra piccola (quella di sessanta esemplari) ferma
da oltre cinque mesi per preparare una nuova pietra da stampa. In questo
frangente si accorse che la cornice della prima vignetta dell'ottava riga
(posizione 36) era danneggiata.
Pensò quindi di sostituire la cornice di quel francobollo: dopo averla
raschiata e cancellata con la soluzione di acido nitrico fece un nuovo riporto della
cornice commettendo l'errore di inserirla capovolta rispetto a tutte le
altre.
Quindi dalla composizione di sessanta ottenne quattro nuove stampe su
carta da riporto che trasferì sulla pietra da stampa che alla fine
comprese 240 francobolli.
Riportando per quattro volte il blocco di sessanta, l'errore della cornice
capovolta si ripeté per quattro volte sulla pietra da stampa definitiva.
In questa ricostruzione è
mostrato un foglio completo di 240 esemplari del "cigno" da
4 pence stampato venerdì 5 gennaio 1855 con l'errore della cornice
capovolta ripetuto quattro volte nelle posizioni 141, 146, 151 e 156.
Ricostruzione di un riporto
di sessanta vignette: nella posizione 36, l'"inverted frame"
(che ritroviamo nelle posizioni 141, 146, 151 e 156 del foglio da
240). I riporti 26, 31, 32 e 33 furono adoperati per sostituire i
quattro "inverted frame" della tavola da stampa.
Venerdì 5 gennaio 1855 Hillman completò la tiratura stampando i rimanenti
97 fogli e quindi 388 francobolli con la cornice capovolta.
Le posizioni che gli errori occupavano nel foglio di 240 (20 x 12) erano
le 141, 146, 151 e 156.
Nell'ottobre di quell'anno venne richiesta una nuova fornitura di 42.000
francobolli da 4 pence.
Hillman si era accorto dell'errore che conteneva la composizione.
Per porvi rimedio poteva seguire due strade: la prima, la più corretta
dal punto di vista dell'arte della stampa ma anche la più laboriosa,
consisteva nell'operare sulla pietra piccola, correggendo una volta sola
l'errore. Dopo però, attraverso i riporti, avrebbe dovuto trasferire
quattro volte la composizione da sessanta su una nuova pietra da stampa.
La seconda, più rapida, comportava di agire direttamente sulla pietra da
stampa esistente, cancellando le quattro vignette incriminate con la
solita tecnica dell'acido nitrico.
Il 25 ottobre Hillman optò per questa seconda soluzione: dalla pietra di
sessanta ricavò quattro riporti (che occupavano le posizioni 26, 31, 32 e
33 della pietra piccola) che inserì nella pietra da stampa
rispettivamente nelle posizioni 156, 141, 146 e 151.
Hillman posizionò i quattro riporti corretti leggermente fuori
allineamento.
Dopo questa modifica, che vide sparire le cornici capovolte dalla pietra
da stampa (ma non dalla pietra piccola!), furono stampati in quell'ottobre
175 fogli (42.000 francobolli) e più tardi (dicembre 1855) altri 1.500
fogli (360.000 francobolli).
Dopo queste ultime tirature la pietra non venne più utilizzata.
Per giungere a dare queste spiegazioni che non seppe trovare nell'aprile
1863 il dottor John Edward Gray («...non comprendo
come abbia potuto verificarsi un capovolgimento del cigno...») furono
necessari prima di tutto l'avere portato a conoscenza della comunità dei
collezionisti l'esistenza della varietà ed il concorso, poi, degli sforzi
e degli studi di insigni filatelisti.
Nel 1863 praticamente a nessuno, ad esclusione dei due interessati, era
nota la varietà dell'"inverted swan" (come allora veniva
chiamata): il dottor Gray, che pure aveva avuto la possibilità di
esaminare il francobollo di R. U. Pegg dal vero, non lo menzionò nelle
edizioni successive del suo "A Hand Catalogue of Postage Stamps
for the use of Collectors".
Troviamo il primo riferimento all'esistenza di questo errore solo cinque
anni dopo, nel "Philatelist" dell'aprile 1868 dove, a
proposito dei francobolli del Western Australia, troviamo buttata là nel
testo (non firmato, ma attribuibile al direttore della rivista Charles William
Viner) la frase «Si conosce un 4 pence ottagonale blu con il cigno
capovolto...».
Passarono altri tre anni prima di trovare una nuova citazione nello "Stamp
Collector's Magazine" del giugno 1871, in un articolo di Edward
Loines Pembreton dedicato ai francobolli del Western Australia: «Error
(...) inverted swan». Curiosamente l'autore nel 1874 non lo
inserì nella prima edizione del suo "Stamp Collector's Handbook",
ma solo nella successiva seconda edizione del 1878: «Errore di stampa:
cigno e fondo centrale capovolti».
Una delle riproduzioni
numerate ricavate dalla pietra piccola originale che mostra nella
posizione 36 la cornice capovolta.
Il mese dopo (luglio 1871) lo "Stamp
Collector's Magazine" ospitò la sesta puntata degli articoli di W.
Dudley Atles dedicati agli errori di incisione e di stampa dove era citato
l'"inverted swan": «..tra i primi francobolli da 4
pence si sono scoperti alcuni esemplari con il cigno "renversé"...».
Fu la prima volta che venne usato il plurale per questa varietà.
Il ritrovamento di altri esemplari di "inverted swan" e la
scoperta di grandi blocchi (anche di sessanta pezzi) del 4 pence
consentirono agli specialisti di avanzare progressivamente nelle ricerche,
negli studi e nella ricostruzione del foglio completo.
Nel 1892 Edward Denny Bacon formulò per la prima volta la propria
convinzione che non fosse il cigno ad essere capovolto, bensì la cornice, e
si cominciò a dire più correttamente "inverted frame".
Oggi la genesi del cigno con la cornice capovolta sembra essere pressoché
completa.
Resta da raccontare una curiosa appendice.
Tre anni dopo aver stampato i cigni litografici, le autorità del Western
Australia allestirono uno stabilimento grafico governativo a Fremantle. Di
conseguenza la stamperia di Perth venne smantellata nel 1857.
Tutto il materiale (torchi, pietre litografiche, eccetera) venne imballato,
archiviato e dimenticato.
Nel 1978 un intraprendente commerciante di francobolli di Perth, Wim Smits,
stava allestendo un'asta di due giorni : il primo dedicato ai francobolli,
il secondo ad altri oggetti di interesse collezionistico quali «...cigarette
cards, matchbox labels, old playing cards, old ink wells, old tobacco pipes...».
Il signor Smits era piuttosto noto, sia perché faceva pubblicità sulle
pagine dei giornali locali alla propria attività, sia per le sue bizzarre
comparse (sempre per attirare l'attenzione del pubblico) come quella volta
(1974) quando girò per le strade di Perth con un'automobile foderata di
francobolli che battezzò «stampmobile».
Wim
Smits a Perth nel 1974 con la sua "stampmobile" per
pubblicizzare la propria attività di commerciante filatelico.
Smits venne contattato da un signore che gli proponeva l'acquisto di due
pietre litografiche delle quali una era del cigno.
Wim Smits incontrò il venditore in un garage-magazzino di Perth: una pietra
recava vari disegni fra cui anche la vignetta del cigno da 6 pence del 17
agosto 1857. L'altra invece aveva due composizioni affiancate, disposte a tête-bêche
una rispetto all'altra, di sessanta impronte ciascuna del 4 pence e dell'1
scellino del 1854. Un velo di colla proteggeva la superficie della pietra
con i disegni.
La
pietra piccola con le composizioni dell'1 scellino e del 4
pence. Sulla pietra l'ultima vignetta dell'ottava fila (la
prima, posizione 36, nel foglio stampato per il riporto)
presenta la cornice capovolta.
Smits si accorse subito della presenza dell'esemplare con la cornice
capovolta rispetto agli altri.
Si trattava senza alcun dubbio della pietra piccola dalla quale era stata
ricavata la pietra da stampa, non più utilizzata dopo il 1855!
La pietra confermava in tutto la genesi dell'errore che venne stampato il 5
gennaio 1855.
Wim Smits non esitò a concludere l'acquisto ed il venditore fu sorpreso
della somma che gli venne offerta (si aspettava di realizzare molto di
meno).
L'anno dopo (1979) ricorreva il 150° anniversario della fondazione dello
Stato del Western Australia ed il 125° anniversario dei suoi primi francobolli.
Si pensò quindi di utilizzare la pietra per realizzare un souvenir
filatelico.
Non era il caso però di riutilizzarla direttamente: non era una pietra da
stampa ma solo una pietra intermedia e non si poteva correre il rischio di
un danneggiamento o, peggio, di una rottura.
Venne chiesto consiglio alla Frank Daniels Pty. Ltd. che suggerì di
fotografare la pietra. Dalla foto vennero ricavati vari tipi di riproduzioni
numerate (stampe in nero nel formato originale su cartoncino bianco e
liscio, stampe a colori su cartoncino grosso e ruvido, stampe dell'intera
pietra ridotte al 50%, eccetera). Al verso delle riproduzioni furono
stampate delle note storiche redatte da Brian Pope ed una breve storia della
scoperta della pietra. Recano la data del 30 gennaio 1979.
Wim Smits pubblicizzò la vendita come «...una vera ristampa effettuata
dalla pietra usata l'ultima volta nel 1854.». Non era proprio vero:
abbiamo visto che per le riproduzioni non venne utilizzata la pietra
originale ma una foto; in ogni caso si trattava della pietra intermedia (e
non di quella da stampa) che era stata usata ancora nell'ottobre 1855 per
ricavare i quattro riporti da trasferire sulla pietra da stampa al posto di
quelli sbagliati.
Al di là di tutto questo, Smits dava la possibilità di possedere una
fedele riproduzione della pietra piccola come souvenir e come oggetto
di studio.
Le due pietre, dopo varie vicissitudini, furono acquistate dal Western
Australia Museum di Perh.