E' l'immagine del verso di uno
dei francobolli più famosi del mondo: l'1 centesimo nero stampato su
carta color magenta della Guyana britannica nel 1856. Ne è noto un
unico esemplare al mondo fortemente difettoso.
Anche questo francobollo non è restato immune da timbrini apposto sul
retro dal alcuni suoi possessori. Si distinguono il giglio di Ferrari
de la Renotiere, il trifoglio di Arthur Hind e la cometa di "Atlanticus".
(Immagine tratta dalla rivista "Life" del 3 maggio 1954)
Osservando al verso i nostri francobolli spesso possiamo notare dei piccoli
segni: si tratta di timbrini che riproducono a volte un nome, a volte
delle iniziali o dei monogrammi, altre volte ancora un simbolo.
Sono timbri di diverse origine: messi da collezionisti, da possessori di
quel francobollo che in questo modo lo identificavano come appartenente
alla propria collezione, sono di commercianti oppure di periti ed esperti
filatelici.
Li ho sempre messi da parte cercando, quando vi riuscivo (e non sempre vi
sono riuscito) ad identificarli.
Da qui la ricerca si è allargata alle sigle, alle firme, anche queste
attribuibili, in linea di massima, ad esperti e periti che in questo modo
avrebbero dovuto avallare (ma non sempre è stato così) l'originalità del
pezzo esaminato; anche molti mercanti avevano l'abitudine di firmare i
pezzi che vendevano, per attestarne la bontà: una sorta di firma di
garanzia.
Non sempre queste sigle e questi timbrini garantiscono
l'originalità del pezzo: sono noti infatti francobolli falsi che recano
attestazioni di autenticità al verso. Non sempre si tratta di malafede:
in alcuni casi il perito, molto anziano, non aveva più l'occhio di una
volta, in qualche caso (anche recente, anni Novanta del XX secolo) il
timbro di garanzia poteva essere stato sottratto da qualche
malintenzionato.
La ricerca poteva proseguire magari fornendo notizie su questi personaggi
che apponevano (ed appongono) sigle o timbrini: alcuni sono esperti storici di prima grandezza nel loro paese e magari
poco conosciuti in Italia.
Un indiscusso nome della filatelia
italiana, Alfredo Ermo Fiecchi, nel 1921 così si pronunciava sull'uso
(e sull'abuso) di apporre timbri di garanzia e/o di proprietà al verso dei
francobolli.
Ma volutamente mi sono fermato qui, a questa piccola carrellata di firme,
sigle, timbrini, che possiamo trovare sul verso di francobolli spesso
provenienti da vecchie collezioni; oggi infatti un timbrino sul retro di
un francobollo è poco gradito e molti non gradiscono neppure la sigla,
apposta a matita, di un esperto filatelico.
Poi è diventato inevitabile aggiungere, quando ne sono entrato in possesso, i
certificati peritali.
Evidentemente è un elenco che potrà ampliarsi con il tempo, ogni
qual volta individuerò l'autore di altri timbrini e sigle al momento per
me "misteriose".
Una piccola avvertenza: mi rendo conto di non essere stato univoco nella
distinzione tra "firma" e "sigla": al di là del fatto
che alcuni periti "siglano" i francobolli con "firma"
abbreviata o estesa (e già questo può far sorgere il dubbio sulla
distinzione tra "firma" e "sigla") questa raccolta di
"segni" è durata nel tempo e a distanza di anni ha perso di
coerenza la distinzione.
Me ne scuso.