Presso
l'Hauptpostamt di Vienna (le poste centrali di Vienna) c'è la
ricostruzione di un antico ufficio postale di epoca absburgica.
L'ufficio postale principale di
Vienna 1 (Wien 1) si trova nel cuore della Vienna antica, della Vienna
medioevale dove c'è un dedalo di stradine, a volte tortuose, strette, ben
lontane dagli edifici della corte imperiale absbugica.
Camminando per certi vicoli pare di essere tornati ai tempi antichi ed anche
la denominazione delle strade richiama quei tempi: la Bäckerstraße,
così chiamata già nell'XI secolo perché era affollata di forni per il
pane, la Blutgasse (vicolo del sangue) che ricorderebbe, secondo una
tradizione mai comprovata, un massacro dei Cavalieri Templari che sarebbe
qui avvenuto nel 1312; la Schönlanternegasse (vicolo della bella
lanterna) per la presenza di una magnifica lanterna settecentesca in ferro
battuto (seppure in copia, ma una volta qui c'era l'originale, oggi allo
Historisches Museum der Stadt Wien - Museo storico della città di Vienna
che si affaccia sulla Karlsplatz); il Fleischmarkt, dove si svolgeva sin
dal 1220 il mercato della carne, con alcune case medioevali.
Proprio in Fleischmarkt c'è l'edificio che ospita l'Hauptpostamt
(la posta centrale) che fa angolo con la Postgasse (vicolo della posta).
Su questo luogo sorgeva un antico convento domenicano, fondato nel 1305 e
rifatto nei secoli successivi fino a venir chiuso definitivamente alla
fine del XVIII secolo.
Dal 1820, profondamente trasformato in un edificio dalla facciata
classicista, cominciò ad ospitare gli uffici delle poste di Vienna
(l'attuale Wien 1). Su un fregio della facciata, in alto, due figure simboliche reggono lo
stemma imperiale absburgico, lo stesso che compare sui primi
francobolli d'Austria emessi il 1° giugno 1850.
L'antico
Imperiale Regio Ufficio della Posta e dei Telegrafi allestito presso
l' Hauptpostamt (la posta centrale) di Vienna.
La parte riservata al pubblico appare molto moderna, funzionale e luminosa.
Dal lato opposto dell'edificio, da due ampie porte sulla Postgasse, entrano
ed escono i camion delle Poste Austriache.
Prima di accedere all'ufficio postale propriamente detto, si passa davanti
alla ricostruzione di un antico Imperiale Regio Ufficio della Posta e dei
Telegrafi (K.K. Post- und Telegraphenamt) databile anteriormente al
1918.
La parte più appariscente della ricostruzione è data dalla parete
divisoria con lo sportello che separa la zona destinata alle operazioni
postali da quella per il pubblico.
«L'ufficio postale deve essere spazioso, decoroso, collocato
convenientemente, reso sicuro contro gli incendi e gli scassi, deve
garantire il mantenimento del segreto d'ufficio, la sicurezza delle
spedizioni postali e del denaro della cassa, pertanto deve essere diviso,
per mezzo di una barriera o di un divisorio di vetro, in due distinti
locali, uno destinato alle operazioni degli impiegati, l'altro al pubblico».
La parete con lo sportello proviene dall'ufficio postale di Franzen, in
Niederösterreich.
Il
frontespizio della «Post-Karte der Oesterreichischen Monarchie»
(edizione 1832) appesa sulla parete di fondo.
Sopra
la scrivania campeggia il ritratto dell'Imperatore Francesco Giuseppe.
Questo ufficio venne creato nel 1892 e lo sportello che
oggi vediamo rimase in uso a Franzen fino a 1991.
L'arredamento
dell'antico ufficio postale corrisponde a quello in dotazione
prima del 1918
Il tavolo, la sedia, le cassette postali, l'orologio a pendolo ed altri
diversi particolari hanno provenienze diverse, ma corrispondono alle
dotazioni d'arredo di un ufficio postale austriaco anteriormente al 1918.
Un manichino indossa la divisa di un ufficiale postale.
Sulla parete di fondo è appesa una carta che mostra le vie postali, le
stazioni di posta e le tariffe: si tratta dell'edizione del 1832 della «Post-Karte
der Oesterreichischen Monarchie».
Telefono
da tavolo modello "Ö10" (anno 1905).
Centralino
manuale della ditta Czeija-Nissl (anno 1900 circa).
Sul tavolo, tra gli altri oggetti, c'è anche un apparecchio telefonico
modello "Ö10", usato frequentemente, dal 1905 fino all'automazione
della rete, negli uffici che avevano già l'allacciamento telefonico.
Non è il solo telefono presente nella ricostruzione dell'ufficio: oltre a
quello da tavolo, c'è anche un telefono a muro su una parete del locale.
Si tratta di un modello del 1889 della ditta Schäffler.
Telefono
a parete della ditta Schäffler (anno 1889).
Apparecchi di questo tipo restarono in uso per molti anni anche presso
società, ditte, alberghi, locali pubblici e case private.
Restando in tema di telefoni, nel locale dell'ufficio c'è anche un
centralino. Si tratta di un prestito del Technisches Museum di Vienna.
Una volta le connessioni telefoniche si facevano manualmente, inserendo
degli "spinotti" nei contatti corrispondenti per mettere in
comunicazione la linea con l'apparecchio.
Questo centralino venne fabbricato dalla ditta Czeija-Nissl attorno al
1900: consentiva di avere 50 derivazioni su 10 linee principali.
Una
cassetta di sicurezza dell'ufficio postale (prestito del dott. Herbert
Götz).
Naturalmente la ricostruzione del vecchio ufficio postale prevede
l'apparecchio telegrafico.
Quello presentato è un apparecchio Morse con scrittura con pennino
d'inchiostro che lasciava la traccia di colore sulla carta.
E' un modello austriaco del 1890.
Apparecchio
Morse (anno 1890).
Il primo collegamento telegrafico austriaco interurbano fu inaugurato nel
1847, collegando Vienna a Praga. Nella seconda metà del XIX secolo la rete
telegrafica si sviluppò venendo equipaggiati con gli apparati Morse un
numero sempre maggiore di uffici postali.
Per la «Sicherung der Amtsgelder» (sicurezza del denaro d'ufficio)
ciascun cassiere aveva in dotazione una propria cassa.
Fuori dell'orario di lavoro, il denaro e i valori da spedire venivano chiusi
a chiave in locali appositi dotati di serrature doppie.
La stanza dove c'era la cassaforte dell'ufficio doveva essere fornita «di
volta... [con] ...le finestre protette da inferriata o da sbarre di
ferro».
Bilancia
per pesare i pacchi (1889 circa).
In dotazione all'ufficio postale c'erano naturalmente delle bilance, per
pesare le lettere ed i pacchi che venivano spediti.
Si tratta di una bilancia pesalettere a due piatti con una serie di pesi
di varia grammatura in ottone
Blancia
a due piatti per pesare le lettere (fine '800).
Quando invece si dovevano pesare colli più voluminosi e pesanti, si
ricorreva ad un altro tipo di bilancia, quella per pacchi.
La bilancia decimale esposta poteva pesare fino a 10 chilogrammi. La
bilancia veniva periodicamente controllata e tarata, apponendovi un
marchio.
La prima operazione di regolazione e taratura di questa bilancia risale al
1889, l'ultima al 1985, quando era ormai in uso da quasi un secolo.
Non mancano
nell'ufficio gli oggetti postali che tutti si aspettano di trovare in un
ufficio postale: i valori bollati.
Sono posati qua e là, dietro il bancone, su un tavolo, come se
l'impiegato se ne fosse andato per un attimo.
Vi sono alcuni fogli di francobolli: c'è il 10 heller appartenente
alla serie del 1908 per i sessant'anni di regno dell'Imperatore Francesco
Giuseppe I, "Regierungsjubiläum", (Yvert n. 106, Ferchenbauer n. 144); ci sono dei fogli del 3 heller
del 1915 con sovrattassa di beneficenza di 1 heller pro vedove ed orfani
di guerra, i "Wohltätigkeitsmarken", con il soggetto "fanteria in trincea" (Yvert n. 138,
Ferchenbauer n. 180); ci sono blocchi dei francobolli per giornali, "Zeitungsmarken",
da 2 heller
del 1899 con la testa di Mercurio.
Sembra
quasi che l'impiegato si sia assentato solo un attimo
lasciando i valori postali sul tavolo, tenuti fermi da alcuni
pesi in ottone della bilancia pesalettere.
Non mancano valori postali diversi: cartoline postali ufficiali con
l'Imperatore Francesco Giuseppe I (anno 1908) e di altri tipi (1906-1918),
biglietti e buste postali, modelli di vaglia postali e fiscali degli
anni 1882-1888, ricevute di pagamento per i versamenti agli uffici delle
imposte (1897), fascette per le spedizioni (1892-1908) eccetera.
Targa
ufficiale dell'epoca di Francesco Giuseppe I con lo stemma imperiale.
Se questi erano alcuni dei
principali oggetti d'arredamento di un ufficio postale austriaco di epoca
absburgica, non si deve trascurare l'attenzione che era stata rivolta per
identificare la sua collocazione.
Infatti all'esterno dei locali dell'ufficio era esposta una targa
identificativa.
Nella ricostruzione fatta a Vienna sono presenti alcune di queste targhe.
La più appariscente è quella mostrata a fianco a sinistra. i tratta di
una targa ufficiale dell'epoca di Francesco Giuseppe I: è in lamiera
dipinta con lo stemma imperiale.
La
grande e la piccola targa regolamentare: sono del periodo tra
il 1883 ed il 1918.
La
"Amtsadler" (o "aquila ufficiale")
in produzione dal 1878 per uniformare in tutti gli
uffici l'immagine dell'aquila imperiale.
Qui sopra sono mostrate la grande e la piccola targa regolamentare: le
Imperiali Regie targhe ufficiali dell'ufficio postale sono in lamiera
dipinta del periodo compreso tra il 1883 ed il 1918. Dal 1878 gli uffici
potevano ricevere targhe di questo tipo in differenti dimensioni
dall'economato dell'amministrazione postale.
La "Amtsadler", o "aquila ufficiale", era stata
predisposta per garantire una riproduzione uniforme dell'aquila imperiale
presso gli uffici. L'amministrazione delle poste la fecero produrre a
partire dal 1878: si trattava di un'aquila, in lamiera ritagliata e con lo
stemma smaltato.
Cassetta
postale per i rivenditori privati di francobolli (attorno al 1900).
Cassetta
postale tipo "Wlicek" (attorno al 1890).
Cassetta
postale (ultimo trentennio dell'Ottocento).
Non possono mancare le cassette
per lettere.
Ce ne sono di tipi differenti.
A sinistra la prima cassetta risale agli anni attorno al 1900.
Le cassette di questo tipo era installate dai "Privatverschleißern",
rivenditori privati, in pratica negozi che vendevano anche i francobolli,
ed erano poste all'esterno davanti ai loro negozi.
L'impostazione chiusa veniva portata all'ufficio postale per la levata.
La seconda cassetta per lettere mostrata a sinistra è del tipo "Wlicek":
era usata attorno al 1890. Lo svuotamento avveniva meccanicamente con
l'inserimento del sacco della posta.
La terza cassetta è più antica, venne usata lungamente negli ultimi
trent'anni del XIX secolo. Lo svuotamento avveniva manualmente sollevando
il coperchio.
E' proprio da questa cassetta che ho cominciato un gioco: quello di
rispedire simbolicamente una raccomandata di un secolo e mezzo fa.
Ma questa è un'altra storia.