RSI - Cent. 25 falso (Cat. Sassone F491)

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale della Repubblica Sociale Italiana
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10789
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da fildoc »

Questo topic è stupendo! :clap: :clap:
Pertanto, se ho capito bene, si conclude che questo francobollo fu una falsificazione avvenuta al fine di truffare i collezionisti (creare un nuovo francobollo raro per chi collezionava R.S.I.), essendo di per sè un francobollo normale che non fu soprastampato nè dalla repubblica sociale e neppure da qualche comitato locale!
Per rendere poi il francobollo piu' appetitoso ed "ufficiale" è stato anche spedito per posta, approfittando del momento bellico assai caotico, ma poiche' non vi era lucro esso non fu prodotto neppure per frodare le poste!
Si tratta dunque di un francobollo normale con soprastampa falsa attuata da qualche furbone che fino ad oggi è riuscito nel suo intento :!: :!: :!:
Quindi, a questo punto, sarebbe da cancellare dai cataloghi come quei francobolli con soprastampe di fantasia del medesimo periodo.......
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
byebye
Messaggi: 755
Iscritto il: 13 agosto 2009, 11:03

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da byebye »

Ciao a tutti,
a questo punto, riallacciandomi, ovviamente, al falso di Genova, vorrei porvi una questione che reputo interessante: secondo voi, quando un oggetto postale ha la dignità per essere considerato a tutti gli effetti come facente parte di una collezione di storia postale a concorso?

Mi pongo e Vi pongo qualche dubbio-oggetto di approfondimento:

- è sufficiente che sia regolarmente viaggiato e rispetti la tariffa?

- é ovvio che deve essere stato realizzato e utilizzato nel periodo di validità postale, tutto ciò che venne realizzato successivamente NON DEVE AVERE DIGNITA' COLLEZIONISTICA;

- non importa se sia un falso, purchè abbia avuto diffusione NON EPISODICA nel periodo in usi tollerati di posta, oppure si ritiene che tutto ciò che non è stato emesso dall'Amministrazione postale non debba avere dignità collezionistica in una presentazione a concorso?

- l'uso episodico o quasi unico, come quello del falso di Genova, anche fatto da uffici postali ma in violazione del regolamento vigente, consente di parlare di "Storia postale" o invece la storia postale riguarda l'uso nel rispetto del regolamento postale? In altre parole, quando deve essere largo il concetto di "tollerato"? Si può onsiderare "tollerato" un falso, oppure,semplicemente, non ci si accorse del falso e si realizzò allora una truffa postale, quindi, come truffa, si può parlare di storia postale?

- Secondo voi, che valore si devono attribuire alle creazioni filateliche, che rispettino la tariffa e che siano regolarmente viaggiate nel periodo?

- Se alla domanda precedente avete risposto, come posso immaginare, "un valore basso" e certamente da non inserire in una presentazione a concorso, perchè definiamo il falso di Genova una rarità e non solamente quello che è, cioè una creazione filatelica fatta allo scopo di truffare le Poste prima e i collezionisti dopo?

Risultato finale per me: la storia postale non è fatta di esemplari unici, ma è la descrizione tramite documenti postali originali, viaggiati e nel rispetto dei regolamenti che ci consente di descrivere la realtà storica e SOCIALE di un servizio.

Detto questo, Vi butto una idea di presentazione che mi piacerebbe da sempre fare, ovviamente in RSI, che è la mia specializzazione: una storia postale delle creazioni filateliche, regolarmente viaggiate e che abbiano caratteristiche di unicità "normale", cioè realizzate con francobolli originali ma con sovrastampe anche di fantasia ma coeve, che chiunque poteva fare anche con mezzi di fortuna, ma che, nel rispetto delle norme postali, in pochi pensarono di realizzare oppure che, per le circostanze particolari storiche in cui si sono trovate, abbiano acquisito lo status di vere rarità.

Ora non posso perchè sono fuori sede, ma al rientro vi vorrei postare un paio di immagini e sentire i Vostri pareri in merito, anche alla luce della discussione fatta sui falsi di Genova, le cui conclusioni credo possano essere condivise ed estese a qualunque caso analogo per consistenza numerica e motivazioni di creazione.

Un salutone a tutti e grazie per i Vostri contributi alla discussione.
Ciao
Ultima modifica di byebye il 16 agosto 2009, 12:16, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10789
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da fildoc »

Esistono falsi creati per frodare le istituzioni postali e fatti girare in numero significativo...
Per esempio i falsi di Verona e Milano del Lombardo Veneto, falsi di Napoli del 1859/61, o i piu' recenti falsi del 10 lire e del 100 lire della democratica. Quando essi sono un fenomeno esteso, codificato con numerosi documenti viaggiati in un periodo nel quale erano espletati controlli abbastanza rigorosi (non come adesso :tri: ), quando magari hanno comportato dei provvedimenti dagli enti postali (come il processo per i falsi di Verona con relativa condanna del colpevole) o addirittura il rifacimento del francobollo da parte del governo (10 lire arancio della democratica per sostituire il 10 nero), ebbene si' ritengo che essi possano avere un loro posto nella storia postale.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
morek
Messaggi: 113
Iscritto il: 15 luglio 2007, 23:20

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da morek »

credo che prima si debba rispondere alla domanda che in qualche modo definisce il problema
storia del servizio postale pura o anche documentazione postale inserita in un quadro storico di riferimento.
nel primo caso le possibili combinazioni sono catalogabili e formano comunque un insieme chiuso.
nel secondo non credo vi siano limiti e diventa importante anche il contenuto e le date e le falsificazioni e gli usi impropri e tutto ciò che aiuta a capire un particolare periodo storico.
per quanto riguarda i concorsi credo sia sicuramente più utile avere a riferimento il sistema chiuso più facilmente giudicabile.
ma per il divertimento ...
ciao Umberto
byebye
Messaggi: 755
Iscritto il: 13 agosto 2009, 11:03

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da byebye »

Ciao morek,
sul divertimento concordo pienamente, ma per divertimento possiamo collezionare e studiare qualunque cosa e credo non si ponga alcun dubbio che l'unico criterio in quel caso è la soddisfazione personale, che, essendo personale, nessuno può permettersi di giudicare attribuendo punti e facendo classifiche: è un ex-aequo per definizione.

Il problema invece delle esposizioni a concorso mi pare si ponga, ma non solo: è un problema dalle implicazioni ANCHE economiche.
Per quale motivo, se non pura speculazione economica che sta durando ormai da 60 anni, certe emissioni, nate come speculazione e come tali giunte ai giorni nostri, devono avere non solo dignità, ma addirittura un trattamento di particolare rispetto?
Penso alla GNR negli alti valori, ma non solo, penso al... "Falso" di Genova!

Purtroppo nel nostro settore c'è un maledetto meccanismo che attribuisce valore anche economico agli oggetti studiati dagli specialisti: l'amico Piga ha fatto un gran lavoro, ma secondo me si corre il rischio che questo venga utilizzato per valorizzare oggetti che intrinsecamente non lo meritano (e quindi non lo valgano!)...

Non vorrei essere frainteso: Piga è liberissimo di studiare ciò che vuole e, anzi, lo ringrazio per il contributo, ma se questi studi diventano poi documentazione di certificazioni che vanno ad aumentare il valore di oggetti che non dovrebbero averne, allora mi chiedo se questa non è una evoluzione perversa e fuorviante dello studio specialistico.

Capisco in generale il perito che ha interesse a certificare ciò che il cliente gli porta, capisco il proprietario di un pezzo che acquista valore con una certificazione, ma, ragazzi, non è questa la filatelia...

Ciao
Avatar utente
Antonello Cerruti
Messaggi: 6568
Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da Antonello Cerruti »

Henry62 ha scritto:Ciao morek,
sul divertimento concordo pienamente, ma per divertimento possiamo collezionare e studiare qualunque cosa e credo non si ponga alcun dubbio che l'unico criterio in quel caso è la soddisfazione personale, che, essendo personale, nessuno può permettersi di giudicare attribuendo punti e facendo classifiche: è un ex-aequo per definizione.

Il problema invece delle esposizioni a concorso mi pare si ponga, ma non solo: è un problema dalle implicazioni ANCHE economiche.
Per quale motivo, se non pura speculazione economica che sta durando ormai da 60 anni, certe emissioni, nate come speculazione e come tali giunte ai giorni nostri, devono avere non solo dignità, ma addirittura un trattamento di particolare rispetto?
Penso alla GNR negli alti valori, ma non solo, penso al... "Falso" di Genova!

Purtroppo nel nostro settore c'è un maledetto meccanismo che attribuisce valore anche economico agli oggetti studiati dagli specialisti: l'amico Piga ha fatto un gran lavoro, ma secondo me si corre il rischio che questo venga utilizzato per valorizzare oggetti che intrinsecamente non lo meritano (e quindi non lo valgano!)...

Non vorrei essere frainteso: Piga è liberissimo di studiare ciò che vuole e, anzi, lo ringrazio per il contributo, ma se questi studi diventano poi documentazione di certificazioni che vanno ad aumentare il valore di oggetti che non dovrebbero averne, allora mi chiedo se questa non è una evoluzione perversa e fuorviante dello studio specialistico.

Capisco in generale il perito che ha interesse a certificare ciò che il cliente gli porta, capisco il proprietario di un pezzo che acquista valore con una certificazione, ma, ragazzi, non è questa la filatelia...

Ciao



Troppo spesso il certificato peritale viene "usato" (chiesto/rilasciato) per questi scopi.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Avatar utente
Lucio
Messaggi: 984
Iscritto il: 30 dicembre 2007, 9:57

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da Lucio »

Ciao: :wine: ... ciao tutti ..

Fildoc ha scritto:(Inviato: 16 ago 2009 09:35) ... ...
Si tratta dunque di un francobollo normale con soprastampa falsa attuata da qualche furbone che fino ad oggi è riuscito nel suo intento :!: :!: :!:
Quindi, a questo punto, sarebbe da cancellare dai cataloghi come quei francobolli con soprastampe di fantasia del medesimo periodo.......


.. :clap: :clap: GRAZIE FILDOC :clap: :clap: , hai coraggiosamente tolto quel coperchio che io avevo appena spostato .. spero vivamente che molti siano del tuo e mio parere ..
.. perciò mi batto, qui e sul mio 20090723 R.S.I. CP c. 30 'VINCEREMO' sovrastampa NERA *1144*, perché non sia egualmente considerata 'Privata' la sovrastampa dell' Intero .. anche se per assurdo fosse, allor che pena legger cataloghi usar 'privata' anziché TRUFFALDINA, a dir poco ..

.. debbo anche ringraziare :clap: :clap: Henry62 :clap: :clap: per gli interventi qui sopra e specialmente per quanto sotto riporto ..


Henry62 ha scritto:(Inviato: 16 ago 2009 14:34) ... ...

Non vorrei essere frainteso: Piga è liberissimo di studiare ciò che vuole e, anzi, lo ringrazio per il contributo, ma se questi studi diventano poi documentazione di certificazioni che vanno ad aumentare il valore di oggetti che non dovrebbero averne, allora mi chiedo se questa non è una evoluzione perversa e fuorviante dello studio specialistico.

Capisco in generale il perito che ha interesse a certificare ciò che il cliente gli porta, capisco il proprietario di un pezzo che acquista valore con una certificazione, ma, ragazzi, non è questa la filatelia...

Ciao


.. aggiungo un consiglio ''bilicate ben bene quel che mostra Antares'' .. chiedetevi pure il motivo della mancanza di buste complete d' indirizzo e fate uno più uno ..
.. FANTASTICA pur la
MERAVIGLIANTE _A_S_S_E_N_Z_A_ di considerazioni sulla mia CP 75 cent. ancor sconosciuta e non catalogata .. lugana ... :wine: :wine:

Lucio

*1142f*
... Lucio ... Ciao: cordiali saluti Ciao: :wine: Lugana per tutti :wine: ...

... malato d' interi .. varietà .. annulli .. moduli ed etichette postali .. erinnofili ...
... le mie infezioni .. cancelleria .. posacenere .. adesivi in foglio .. promocard ..
.. biglietti in genere .. bustine zucchero .. lotterie .. carte telefoniche .. spille ..
.. confezioni per alberghi prodotti igiene e pulizia .. stecchini .. tappi .. semenze ...
Avatar utente
giorgiobifani
Messaggi: 86
Iscritto il: 19 luglio 2009, 17:50
Località: Brescia
Contatta:

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da giorgiobifani »

Non ho ben compreso se la diatriba su chi fosse stato ad essere soprastampato per primo ( se i fascetti o gli interi postali) riguardi esclusivamente la tiratura di Genova o sia un discorso più generalizzato ed esteso a tutte le tirature. Nel primo caso non sono note, sugli interi postali RSI soprastampati con fasci o fascetti, sovrastampigliature avvenute in città differenti da Verona, Roma o Pola ( per quanto quest'ultima venga considerata locale ). Nel secondo caso è certo che gli interi vennero soprastampati a partire da Marzo ( il 30 cent. con soprastampa rossa ) a differenza dei fascetti la cui soprastampa in tutte le città iniziò alla fine di Gennaio: questo fu dovuto al fatto che le CP erano già state tagliate all'epoca della prima stampa e si dovette soprastamparle tutte AD UNA AD UNA, allestendo così svariate matrici singole, ognuna con le proprie peculiarità. La soprastampa di 1 milione di di CP costava 1 milione di battute tipografiche, con grande usura della matrice, ecco il perchè si scelse di soprastampare gli interi dopo i francobolli e perchè si costruirono ( in gran parte a Roma per il 30 cent. con soprastampa rossa ) tante matrici: il lavoro di soprastampa delle CP sarebbe stato lunghissimo. Le soprastampe degli interi con inchiostro nero avvennero invece per lo più a Verona alla fine del 1944 ( Ottobre-Novembre ), anche se con poco senso, le nuove tariffe entrate in vigore dal 1 Ottobre 1944 rendevano infatti tali interi obsoleti nella tariffa ancora prima di essere distribuiti, probabilmente la soprastampa avvenne con l'ottica di tentare di riciclarli nell'utilizzo con affrancature aggiuntive o forse solo per non trovare ancora effigi del Re senza soprastampa. Quel che è certo è che gli interi con queste ultime soprastampe, pur nella loro ufficialità, vennero utilizzati in maniera veramente esigua. La CP da 75 cent., soggetto di questa discussione fu, con ogni probabilità, sovrastampigliata a Verona con una di queste matrici, per la precisione l'unica conosciuta per la soprastampa della CP da 30 cent. con inchiostro nero................ Ciao: Ciao: Ciao:
Ultima modifica di giorgiobifani il 24 agosto 2009, 10:33, modificato 1 volta in totale.
BrunoMan
Messaggi: 46
Iscritto il: 1 gennaio 2008, 14:41

Re: Chiarisco un dubbio ricorrente (8)

Messaggio da BrunoMan »

Grazie a Giorgio Bifani per i chiarimenti . Mi auguro che i cataloghi facciano chiarezza e mondino gli stessi di tutti quelle emissioni fasulle fatte da personaggi che in tempo di guerra si adoperavano per fregare i collezionisti in tempo di pace :not: :not: :not:
Grazie ancora e saluti a tutti Ciao: Ciao:

Revised by Lucky Boldrini - July 2010
Colleziono Storia Postale Italia usi singoli
Annulli dei vari Uffici Postali Trieste B
Marche da Bollo Italia
Avatar utente
johnnyVI
Messaggi: 989
Iscritto il: 10 agosto 2008, 10:29
Località: Bassano del Grappa (VI)

Re: RSI - Cent. 25 falso (Cat. Sassone F491)

Messaggio da johnnyVI »

Sto rileggendo gli argomenti e posto in visione anche il mio 25 Cent. "falso di Genova", riportando così in alto questo bel topic. :-)
John. Ciao:

Revised by Lucky Boldrini - January 2018
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Rispondi

Torna a “Repubblica Sociale Italiana”

SOSTIENI IL FORUM